Tumore al seno, via libera da parte dell’Ema: in arrivo la nuova cura

Tumore al seno, arriva il via libera da parte dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali) per cercare di contrastare la malattia. Tutto quello che serve sapere

tumore seno nuove cureArrivano buone notizie direttamente da parte dell’Agenzia Europea per i medicinali, meglio conosciuta come Ema, che nelle ultime ore ha diffuso delle note importanti per quanto riguarda la lotta contro il tumore al seno. E’ stato dato il definitivo ‘ok’ ad una nuova combinazione di farmaci per il trattamento della malattia al seno in fase iniziale. In cosa consiste la cura? Andare a colpire i recettori ormonali ed allo stesso tempo inibire il recettore del fattore di crescita epidermico umano 2 (ovvero l’Her2-), il tutto con linfonodi positivi e ad un alto rischio di recidiva.

Questa malattia è una delle più frequenti delle donne. Secondo gli ultimi studi di fase 3 pare che la terapia con la molecola ‘abemaciclib‘, con l’aiuto della terapia endocrina standard abbia dato degli ottimi risultati. Quali? La diminuzione di rischio di recidiva del cancro al seno del 32% rispetto alla sola terapia endocrina. In merito a questi risultati ha voluto dire la sua anche la direttrice della Clinica di Oncologia Medica dell’Ospedale Policlinico ‘San Martino’ ed anche professoressa di Oncologia dell’Università di Genova, Lucia Del Mastro.

Tumore al seno, le parole della Del Mastro

Arriva l'ok da arte dell'Ema
Lucia del Mastro (screenshot video YouTube)

Era dal 2000 che non assistevamo a miglioramenti di questo genere. Circa il 65% di tutti i tumori al seno sono casi recettori ormonali positivi. I progressi in questo sottotipo di tumore hanno una particolare rilevanza“. In merito a questo anche la professoressa Ordinaria Oncologia Medica, Direttore Unità operativa complessa di Oncologia 2, Valentina Guarneri, ha affermato che l’approvazione dell’autorità regolatoria europea è un grande passo in avanti per questo settore.

Abermaciclib ha dimostrato che nelle pazienti con tumore del seno precoce, ma ad altro rischio di ripresa di malattia, una maggiore efficacia nel prevenire la comparsa di recidive. Soprattutto per metastasi a distanza, l’obiettivo primario è quello di aumentare la probabilità di guarigione“.

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