Arrivato l’estate del 2020 dalla Turchia non è mai riuscito a lasciare il segno. Sarri e tutto l’ambiente hanno perso la pazienza
Dopo Mauro Zarate, Vedat Muriqi è stato l’acquisto più oneroso nella storia della Lazio lotitiana. Per prelevarlo dal Fenerbahce il presidente Lotito è stato costretto a sborsare una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Una somma quasi impensabile per una società attenta ad ogni uscita e generalmente poco avezza a spese esagerate. Ma l’estate del 2020, alla vigilia del ritorno della Lazio in Champions League, il club ha deciso di rinforzare il reparto offensivo, regalando a Simone Inzaghi un’alternativa a Ciro Immobile.
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Vedat Muriqi era reduce da due stagioni importanti in Turchia, con 34 gol segnati: 17 (nella stagione 2018-19) con il Caykur Rizerspor e 17 (nel 2019-20) con il Fenerbahce. Il Direttore sportivo Igli Tare ha puntato con forza su di lui, cercando di inserire nella rosa biancoceleste un’attaccante con caratteristiche completamente diverse da quelle degli altri bomber di Inzaghi. Immobile, Correa e Caicedo regalavano profondità, tecnica, freddezza e gol. Muriqi era stato scelto per mettere a disposizione del tecnico centimetri e abilità nel gioco aereo. Il classico attaccante da inserire in quelle partite che restano bloccate e che può regalare una variazione tattica.
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Peccato che nel suo primo anno e mezzo nella capitale, non sia praticamente mai riuscito a lasciare il segno. Muriqi ha iniziato la sua avventura romana con il freno a mano tirato: prima è stato bloccato dal Covid, poi da un infortunio muscolare. La sua storia laziale è finita prima ancora di cominciare. Un fallimento dimostrato dai numeri: 34 presenze in campionato con una sola rete segnata: a Bergamo, nella gara di ritorno dello scorso campionato: Muriqi entrò nel finale e segnò (a porta vuota) dopo un assist di Andreas Pereira. Nelle restanti gare non ha mai dimostrato ciò che era stato in grado di fare in Turchia e con la maglia della nazionale kosovara.
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Muriqi e la Lazio, i numeri del fallimento
In patria Vedat Muriqi è un idolo indiscusso. Una sorta di eroe nazionale. Ha segnato 18 gol in 38 partite ed è il primo marcatore nella storia del Kosovo. Nella Lazio non ha mai convinto. Prima Inzaghi, poi Sarri, hanno provato a dargli delle chance, che non ha saputo cogliere. Muriqi è sembrato spesso fuori dal gioco, lontano dagli schemi. Ha segnato pochissimo (solo un’altra rete e sempre a Bergamo in Coppa Italia) e non ha mai inciso. Contro la Juventus, nonostante l’assenza di Immobile, Sarri ha preferito puntare su Pedro falso nueve, piuttosto che schierarlo titolare. Una scelta ormai definitiva, che apre scenari in vista del mercato di gennaio.
L’avventura di Muriqi alla Lazio sembra volgere al termine. Sarri vuole un centravanti diverso, che più si addica al suo gioco. E il gigante kosovaro ha voglia di cambiare aria. In un ambiente diverso e con un altro club. Dimenticare gli errori sotto porta, i fischi dell’Olimpico e le difficoltà. La Lazio si trova di fronte ad una scelta obbligata, ma che non può non tenere conto della spesa iniziale. A gennaio servirà fare un miracolo: piazzare Muriqi, trovare una squadra che voglia rilanciarlo, cercare di ammortizzare la perdita e regalare (finalmente) al tecnico una valida alternativa a Immobile. Il suo futuro è scritto: lascerà la Lazio e, con tutta probabilità, tornerà in Turchia. Dove ha lasciato il segno e dove in molti sono pronti ad accoglierlo. Fenerbahce in testa.