Continuano i conflitti tra Russia ed Ucraina, sui social quanto se ne parla? I dati che svelano quanti influencer affrontano l’argomento
Continuano i conflitti tra Russia ed Ucraina che chiaramente tengono banco su tutte le televisioni ed i maggiori portali d’informazione: vi sono continui aggiornamenti in merito, si sente di tutto, se ne parla, c’è chi si adopera per le vittime e sicuramente nessuno rimane indifferente a quanto sta accadendo. Tra news e solidarietà è questo, purtroppo, il tema che caratterizza questi giorni.
Viviamo nell’epoca in cui le notizie passano anche attraverso i social network: tra i più seguiti ci sono Twitter, Instagram e Tik Tok che coinvolgono, soprattutto questi ultimi due, il pubblico più giovane che può così apprendere in tempo reale le notizie che rimbalzano in rete e che fanno il giro del mondo in pochi istanti. I ragazzi seguono maggiormente calciatori, vip ed influencer ma quanto questi noti personaggi affrontano la tematica relativa alla guerra? I dati sono curiosi e se vogliamo anche inaspettati, visto che il lavoro di molti di loro si basa principalmente sui contenuti pubblicati sui social.
Guerra Russia-Ucraina, l’atteggiamento degli influencer
I numeri registrati sui social fanno quindi pensare e discutere. Secondo un’analisi condotta da INTWIG, società di Data-Intelligence, solo 1 su 4 tra primi 100 influencer di Instagram parla della guerra mentre sui primi 100 di Tik Tok la quota scende a poco più di 1 su 10: parliamo rispettivamente del 25 e 14%. Su Instagram i più attivi sono i politici, i personaggi tv e gli sportivi tra cui Matteo Salvini, Mara Venier, Federico Bernardeschi, Luciana Littizzetto, i Maneskin, Giorgio Chiellini e Khaby Lame: quest’ultimo anche su Tik Tok è stato l’influencer con più visualizzazioni, mentre il difensore bianconero compare tra i più attivi anche su Twitter.
Su Twitter a farla da padroni sono il Papa, Laura Pausini e Matteo Renzi; a seguire anche Claudio Marchisio, j-Ax, Roberto Saviano, Alessia Marcuzzi, Alessandra Amoroso e Marco Travaglio. Nonostante i nomi altisonanti che emergono, i numeri parlano chiaro: quello riguardante i conflitti è un argomento poco trattato, molto probabilmente per sensibilità e non per menefreghismo.