Giustizia, l’ex procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, ha voluto dire la sua in merito alla riforma del Csm e non solo. Lo ha fatto rilasciando importanti dichiarazioni all’Adnkronos’
L’ex procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Adnkronos‘. Ha voluto dire la sua in merito alla riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario. Ci ha ritenuto a ribadire che, prima di tutto, bisogna vedere il testo definitivo. Anche se ha voluto trarre un primo bilancio: “In linea sommaria posso dire che è, come le precedenti di questo governo, il minimo sindacale per dare un segnale di buona volontà. Non è chissà cosa, ma almeno va nella giusta direzione“.
Non solo: ha aggiunto anche che sia i pregi che i difetti possono essere considerati complementari. Per quanto riguarda i primi vengono “ridotti dalla modestia delle medesime“. Ok la separazione delle funzioni, la limitazione delle porte girevoli ed anche le ‘pagelle ai magistrati. Una tiratina d’orecchie per quanto riguarda l’elezione del Csm che non cambia granché.
Giustizia, Nordio su Cartabia: “Ha le mani legate“
Con questo parlamento si poteva fare di più? Per Nordio la risposta è semplice ed anche secca: “No“. Non solo, ha voluto aggiungere che anche con questa Costituzione non si poteva ambire a chissà che cosa. Solo se cambia quest’ultima si può avere un “sorteggio vero, separazione delle carriere e ridefinizione dei poteri del pm”. Su Cartabia? “Lo sa bene, ma in questo ha le mani legate“. Per quanto riguarda la valutazione dei magistrati? “In parte c’è già, ma è giusto valutare soprattutto i pm in base alle inchieste che iniziano e ai risultai che ottengono“.
Sulle proteste dei magistrati di una possibile “schedatura” ha voluto fare un esempio, tornando indietro di quindici anni parlando della riforma Castelli: “Fecero la stessa cosa, strillando. Evocarono favori alla mafia e a pedofili“. Poi un consiglio: “Si vadano a rileggere quei proclami deliranti, sono istruttivi“.
In conclusione ha voluto dire la sua sullo sciopero delle toghe: “Spero che non lo facciano perché sarebbe illegittimo e inopportuno” soprattutto perché la grande parte dei magistrati non meriterebbe questo triste epilogo.