Il prezzo dei prodotti che vogliamo acquistare, è giusto? Ed è normale vedere un peso diverso da quello base? Le risposte degli esperti
L’Unione Nazionale consumatori ci regala alcuni consigli pratici: per evitare spiacevoli sorprese al momento dell’acquisto di alcuni cibi e per risparmiare. Il primo consiglio è di non fermarsi al prezzo dei prodotti, ma di capirne la reale valutazione, che si stabilisce attraverso il peso: molto spesso infatti, due prodotti hanno lo stesso prezzo, ma uno è nettamente più pesante dell’altro.
Meglio quindi abituarsi a guardare sempre i prezzi al chilo e al litro. Attenzione poi alla shrinkflation, termine che nasce dalla fusione di due parole inglesi: “shrinkage” (contrazione) e “inflation” (inflazione). E’ quanto raccomanda l’Unione nazionale consumatori che ha presentato un esposto all’Authority per alcuni prodotti, tra i quali le colombe pasquali da 750 grammi invece che da un chilo, in merito a questa tecnica di marketing nota anche come ‘sgrammatura’ che ridimensiona il peso consolidato di prodotti di largo consumo per mascherare l’aumento del prezzi.
“Una pratica legittima ridurre il peso se però non si inganna il consumatore medio inducendolo in errore rispetto al prezzo effettivamente praticato, falsandone il processo decisionale, invogliandolo in tal modo a fare un acquisto che non avrebbe fatto solo perché ingannato sulla convenienza di quel prodotto, in realtà più caro” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. A finire nel mirino dell’associazione sono anche le mozzarelle da 100 grammi invece che da 125, il caffè da 225 al posto di quello da 250 grammi, la pasta non nei formati consolidati da 500 grammi e da 1 Kg, il tè con 20 bustine invece di 25 e innumerevoli altri prodotti tra i quali, appunto, le colombe pasquali da 750 grammi.
I prodotti che vogliono farci comprare
Bisogna anche prestazre attenzione a dove vengono collocati i prodotti: quelli più interessanti per il gestore, per i quali ha un ricarico maggiore, sono posti ad altezze che variano da 110 cm da terra (raggiungibili senza doversi abbassare) a 160 cm (ad altezza occhio), solitamente sul terzo ripiano. I beni che il supermercato non ha interesse a promuovere sono invece posti o molto in alto o molto in basso. Infine, occhio ai prezzi arrotondati: al supermercato il cliente non troverà mai scritto 10 euro, ma 9.99 euro, per farlo sembrare meno caro.