La passione degli Stati Uniti per il “Made in Italy”: ecco perché

Quando in America si parla dei prodotti italiani, c’è una sorta di venerazione. L’ulteriore testimonianza arriva direttamente da Haykan Baykam, presidente e fondatore dell’Istituto Marangoni, in occasione di “La Ripartenza”, direttamente dal design district di Miami, in Florida

Solamente due giorni fa, in un articolo del Washington Post, venivano esaltate le meraviglie dell’Italia da parte della giornalista Amanda Villarosa, la quale raccontava la sua esperienza nel nostro Paese, nel corso di un “solo trip” (un viaggio in solitario). La reporter ha speso parole al miele per tutto ciò che concerne lo Stivale (ad esempio in un passaggio di legge: “Food in Italy is on another level, but so is its history“. Tradotto: “Il cibo in Italia è di un altro livello, così come la sua storia“), come sempre accade del resto quando negli Stati Uniti si parla di noi.

Vino
Il vino è uno dei prodotti “Made in Italy” top in Usa e nel mondo (Ansa)

E un’ulteriore conferma di questo apprezzamento lo ha fornito Haykan Baykam, presidente e fondatore dell’Istituto Marangoni, che ha parlato ai microfoni di nicolaporro.it in occasione di “La Ripartenza”, direttamente dal design district di Miami, in Florida.

Gli Stati Uniti e la passione per il “made in Italy”

Made in Italy
L’etichetta del Made in Italy diventata obbligatoria (Ansa)

Nel corso della sua intervista ha raccontato quanto negli Stati Uniti i prodotti “made in Italy” siano apprezzati, parlando quasi di una “venerazione”: “Non ci dimentichiamo quanto il brand Italia, l’arte, la moda e il design siano riconosciuti a livello mondiale. Negli Stati Uniti quando si parla di moda si parla d’Italia. C’è una passione e una reverenza quasi verso l’Italia che è incredibile. L’italianità è un aspetto fortissimo e sono qua per portarlo sempre più in alto“. Un obiettivo che secondo Haykan Baykam dovrebbe essere valorizzato e perseguito anche da altri imprenditori, per sfruttare al massimo questo credito che ci viene riconosciuto dall’altro lato dell’Oceano Atlantico: “Penso che sia necessario che le aziende italiane vadano fuori dall’Italia, non soltanto esportando i prodotti del ‘made in Italy’. Bisogna conquistare il mondo, aprendo filiali e aziende negli Stati Uniti, senza aver paura“.

Gestione cookie