Gas ed energia, gli esperti: “Possibili disagi anche per i regimi autoritari”

La questione gas ed energia continua a tenere banco in Occidente. E per molti la rottura potrebbe procurare diversi disagi anche ai regimi autoritari.

La questione gas ed energia continua a tenere banco in Italia e non solo. Come riferito dal Foglio, gli Stati Uniti si sono messi da subito al lavoro, come il nostro Paese, per arrivare ad un’intesa con altri governi per aumentare la fornitura in vista della fine dei rapporti con la Russia.

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Italia e Stati Uniti al lavoro per mettere fine all’aumento dell’energia © Ansa

Una missione non assolutamente facile tanto che Blinken ha deciso, secondo quanto riferito da Axios, di provare ad un compromesso con gli Emirati Arabi Uniti e, di conseguenza, chiudere un occhio davanti agli sgarri che lo stesso Paese ha fatto agli Usa. Ma questo rischia di non portare dei benefici allo stesso Washington o all’Occidente come spiegato al Foglio da diversi esperti.

Un esperto: “L’Occidente si sta muovendo come un pescatore”

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La rottura su gas ed energia provocherà problemi anche ai regimi autoritari © Ansa

A confermare i dubbi sulla vera efficacia di queste mosse è Alessandro Lanza, professore di Energia e Politica ambientale, al Foglio: “L’Occidente si sta muovendo come un pescatore che va in giro con la sua canna in cerca di qualcosa. Noi stiamo andando in giro, ma non siamo certi di quello che troveremo“.

E Charles Ellinas, CEO di EC Natural Hydrocarbons, ha aggiunto: “Margini di trattativa non esistono. L’Opec prevede una riduzione della domanda nel 2022 e l’Agenzia internazionale dell’energia non vede particolari problemi di output al momento, quindi i Paesi produttori non andranno oltre i 400mila barili al giorno in più già promessi in futuro“.

E c’è chi, come il professore Vittorio Emanuele Parsi, conferma una certa reciprocità tra chi acquista e chi vende gas ed energia: “Va ricordato che così come noi abbiamo sviluppato una dipendenza nei confronti di questi Paesi autoritari, è pur vero che loro ne hanno accumulata un’altra ancora più grande nei nostri sia dal punto di vista militare che politico“. Per questo motivo la rottura sembra avere degli effetti negativi non solo per l’Italia, ma anche per i Paesi produttori di gas ed energia.

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