Il Papa torna in piazza dopo la pandemia e il lunedì con i giovani italiani

Il ritorno in piazza di Papa Francesco dopo l’incontro con gli ottantamila giovani che hanno invaso il Vaticano il Lunedì dell’Angelo. Al centro, stavolta, non tanto loro ma il rispetto dovuto alle generazioni che li hanno preceduti. 

papa udienza
(Ansa)

Dopo l’incontro con gli adolescenti italiani del Lunedì dell’Angelo, che hanno letteralmente invaso in più di ottantamila, per il primo ritrovo pubblico in piazza San Pietro dopo la pandemia, Papa Francesco è tornato in piazza San Pietro, per l’udienza generale di oggi, lasciando l’Aula Paolo VI. Anche oggi, si è trattato di un bagno di folla, complice l’arrivo della primavera, con molti fedeli accorsi per incontrare il Santo Padre arrivato sulla papamobile.

Tra la folla festante, che lo ha accolto sventolando bandiere e fazzoletti, ci sono ancora molti giovani, alcuni con striscioni che innalzano all’arrivo di Bergoglio. La Catechesi del Papa tocca anche il tema dei giovani, ma il focus stavolta non solo loro. Ma, al contrario, gli anziani e le loro difficoltà. “Quante volte abbiamo sentito o pensato: i vecchi danno fastidio, questi vecchi sempre danno fastidio: non dite di no, è sì! Lo abbiamo detto, lo abbiamo pensato”, è uno dei passaggi dell’intervento di Francesco, pronunciato a braccio.

L’appello del Papa per gli anziani

Il tema ufficiale è il quarto comandamento, “Onora il padre e la madre”. Spunto per riflettere e fare riflettere i giovani sul rispetto degli anziani, la cui fragilità è “segnata in modo speciale dalle esperienze dello smarrimento e dell’avvilimento, della perdita e dell’abbandono, della disillusione e del dubbio”. “Le esperienze della nostra fragilità, di fronte alle situazioni drammatiche – talora tragiche – della vita, possono accadere in ogni tempo dell’esistenza”, spiega il Papa. “Tuttavia, nell’età anziana esse possono suscitare meno impressione e indurre negli altri una sorta di assuefazione, persino di fastidio”.

“Le ferite più gravi dell’infanzia e della giovinezza provocano, giustamente, un senso di ingiustizia e di ribellione, una forza di reazione e di lotta”, mentre “invece le ferite, anche gravi, dell’età anziana sono accompagnate, inevitabilmente, dalla sensazione che, comunque, la vita non contraddice sé stessa, perché è già stata vissuta”. “E così i vecchi sono un po’ allontanati”, spiega il Papa, dopo avere salutato i fedeli alternando momenti in piedi e momenti in cui si è seduto, a causa della gonalgia che come noto lo affligge.

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“Incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili. Apre la strada a eccessi inimmaginabili”, è l’allarme lanciato dal Papa, che ha preso a riferimento anche alcuni drammatici fatti di cronaca. “I ragazzi che danno fuoco alla coperta di un ‘barbone’ – lo abbiamo visto – perché lo vedono come uno scarto umano sono la punta di un iceberg, cioè del disprezzo per una vita che, lontana dalle attrazioni e dalle pulsioni della giovinezza, appare già come una vita di scarto”.

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(Ansa)

La sua sua postazione al centro del sagrato è ancora ricoperta dei quarantamila fiori provenienti dall’Olanda e utilizzati come cornice per le celebrazioni pasquali. Francesco è apparso rilassato, passando tra la folla ha fatto spesso ok con il pollice, e quando ha avvistato un bambino portato in braccio dai suoi genitori, il Papa ha chiesto di fermare l’auto per fermarsi a salutarlo con un bacio. “Onore è una buona parola per inquadrare questo ambito di restituzione dell’amore che riguarda l’età anziana”, ha commentato in conclusione il Papa.

“Noi abbiamo ricevuto l’amore dei genitori, dei nonni e adesso noi restituiamo questo amore a loro, agli anziani, ai nonni”. “Non si tratta soltanto del proprio padre e della propria madre”, ma “si tratta della generazione e delle generazioni che precedono, il cui congedo può anche essere lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio di convivenza di lunga durata con le altre età della vita. In altre parole, si tratta della vecchiaia della vita”.

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“Noi oggi abbiamo riscoperto il termine dignità, per indicare il valore del rispetto e della cura della vita di chiunque”, ha concluso il Papa. “Dignità equivale sostanzialmente all’onore”, una “bella declinazione dell’amore”.

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