Assange, l’ora della verità: la decisione del Tribunale

E’ arrivato il verdetto del Tribunale di Londra con il parere definitivo all’estradizione del fondatore di Wikileaks

Per Julian Assange si avvicina il momento della verità. E’ arrivato infatti il parere positivo per la sua estradizione del Westminster Magistrates’ Court di Londra. Ora serve l’ultimo parere, quello della Ministra degli Interni di Downing street.

Il fondatore di Wikileaks Julian Assange – Ansa foto

Si sta avvicinando il momento della verità per il fondatore di Wikileaks Julian Assange dopo il parere favorevole alla sua estradizione del Tribunale di Londra. Salvo un ricorso dell’ultimo minuto presso l’Alta Corte, spetta ora alla ministra degli Interni, Priti Patel, dare il suo via libera finale al trasferimento di Assange negli Stati Uniti, dove l’attivista australiano è accusato di diversi reati, tra cui spionaggio e aver contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi in Iraq e Afghanistan e, per questo, rischia una pesantissima condanna.

Pochi minuti per un verdetto

Assange, rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh dal 2019, dopo aver tentato di sfuggire all’arresto e al processo di estradizione, rifugiandosi per sette anni nell’ambasciata dell’Ecuador, non era presente in aula al momento del verdetto, ma collegato in videoconferenza. Un’udienza di pochi minuti sono bastati per emettere alla Westminster Magistrates’ Court di Londra, presieduta dal giudice Paul Goldsprin, la sentenza che da il via al processo di estradizione verso gli Stati Uniti. Ora la parola definitiva passa a Downing street e alla Ministra degli interni, Priti Patel.

Le proteste degli attivisti fuori dal tribunale

Al momento della sentenza, fuori dal tribunale londinese, si è radunata una piccola folla di attivisti che ha manifestato la prpria solidarietà al fondatore di Wikyleaks, chiedendo a gran voce di non procedere con la sua estradizione. L’ultimo decisivo parere dovrebbe arrivare entro un mese anche se sembra molto probabile un ulteriore ricorso contro la decisione da parte dei legali di Assange.

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