Macron fra ballottaggio e guerra: “Rischiamo di chiedere sforzo alle famiglie”

In una lunga intervista al Corriere della Sera Macron analizza la corsa all’Eliseo e gli scenari di guerra: “Ore drammatiche, tocca a noi dialogare con Putin”.

A 72 ore dal ballottaggio Emmanuel Macron si divide su due fronti. Così caldi e delicati da rappresentare forse il momento più critico del suo percorso politico. Da una parte la corsa all’Eliseo, dall’altra gli scenari di guerra in cui il suo ruolo è stato da protagonista.

Macron
Emmanuel Macron (Ansa Foto)

In una lunga intervista al Corriere della Sera, Macron ha svelato alcuni retroscena sui suoi contatti con Putin, sul piano per tentare di arrivare ad una tregua, ma anche sul duello con Marine Le Pen. Elezioni e conflitto si intrecciano quindi, soprattutto quando risponde alla domanda sul ruolo della Francia e dell’Europa. “Il progetto Le Pen è un’uscita dall’Europa – osserva – anche se non dichiarata. Lei propone di diminuire il contributo della Francia all’Europa, di uscire dal mercato dell’energia, di stabilire preferenza nazionale sui posti di lavoro e ancora controlli alle frontiere con doganieri come nel 1990. Sarebbe come uscire dal progetto europeo, dal clima all’asse franco-tedesco. Chi la pensa come lei non avrebbe offerto aiuto a Zelensky”.

A tal proposito Macron analizza gli scenari di guerra. “Ogni giorno in cui la Russia decide di passa ad un livello superiore sul piano militare diplomatico o tattico, riduce le sue possibilità di tornare alla normalità e la nostra capacità di costruire una pace durevole”. Resta però la necessità di non interrompere i colloqui con Putin, soprattutto quando il tema è l’energia e il rischio diventa altissimo anche per le famiglie europee.

Macron: “Ore drammatiche, il rischio ora è molto alto”

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Emmanuel Macron (Ansa Foto)

“Credo che abbiamo avuto tutti ragione nell’aiutare l’Ucraina – ammette Macron – anche in considerazione dei crimini di guerra ai quali abbiamo assistito. Il test sul missile ipersonico è un chiaro segnale di escalation, e noi abbiamo una sola strada”. Macron la svela. “Dopo le scene di Bucha io e Draghi non abbiamo più avuto colloqui con Putin, ma dobbiamo lavorare per la pace, e questo impone di dialogare con lui”.

Il rischio oltre all’inasprimento del conflitto, è in un embargo che avrebbe un peso notevole e allarmante sull’economia europea. “Il missile intercontinentale è molto grave. Il rischio è alto – osserva Macron –, e i pericoli sono l’escalation con ricorso ad armi non convenzionali, quindi nucleari balistiche o chimiche, oltre alla cobelligeranza con gli alleati. Ecco perché oltre alle sanzioni bisogna dialogare con i partner nel golfo, in Cina, in India”.

L’altro pericolo è in un nuovo pacchetto di sanzioni che prevede l’embargo del gas. Da Macron arriva un messaggio allarmante. “Se decidiamo nuove sanzioni, o se a Russia sceglie la strada delle contro-sanzioni sugli idrocarburi, ma ancora più sul gas, è chiaro che le nazioni europee dovranno chiedere sforzi alle famiglie. Non è lo scenario che viviamo oggi, ma questo scenario può arrivare”. Macron analizza il momento e attende. Fra 72 ore il ballottaggio, con i relativi risultati, potrebbe ribaltare tutto in Francia con un cambiamento chiaro anche negli scenari in Europa. Ecco perché tutti guardano con interesse ad un voto decisivo per tutto il continente, con riflessi anche sul conflitto che sconvolge l’Ucraina.

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