I primi cittadini, insieme agli automobilisti, sono scesi in strada per protestare contro il caro pedaggi: “Cifre impossibili da pagare”
Uniti per dire basta agli aumenti sconsiderati dell’autostrada. I sindaci di diversi comuni laziali e abruzzesi, insieme ai cittadini, sono scesi in strada per protestare contro gli incredibili rincari che hanno colpito un tratto autostradale da sempre molto utilizzato da gli automobilisti. Spesso costretti a pagare prezzi altissimi, anche per piccoli tratti.
Sindaci e amministratori abruzzesi e laziali tornano a protestare fuori dai caselli autostradali contro il caro pedaggi sulle A24 e A25: i rappresentanti del comitato che da quattro anni si oppone agli aumenti hanno organizzato dei presidi presso gli svincoli per sensibilizzare gli automobilisti contro l’aumento del 34,75% che potrebbe scattare dal primo luglio. Sul posto anche alcuni parlamentari. I presidi di due ore, dalle 10 alle 12, sono stati ai caselli di Castel Madama, Vicovaro-Mandela, Carsoli, Magliano dei Marsi, Celano-Aielli, Pescina, Cocullo, Sulmona-Pratola Peligna, Colledara-San Gabriele, Tornimparte e Valle del Salto.
La protesta ha visto la presenza di esponenti di tutte le parti politiche. Presente in prima linea l’onorevole Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia, che ha chiesto alla Camera un’informativa urgente per dare risposte ai 112 sindaci sulla situazione in cui versano le autostrade A24 e A25 e sui costi di pedaggio. Si è unito anche il senatore e presidente della commissione finanze e tesoro del senato Luciano D’Alfonso: “E’ assolutamente necessarioarrivare ad una discussione frontale con il ministero delle infrastrutture e trasporti per chiedere e ottenere la ridiscussione totale degli impianti contrattuali del 2001. Purtroppo tutto dipende da quella pagina sbagliata scritta nel 2001 con la gara d’appalto, che ha fatto in modo che il ripagamento del funzionamento dell’autostrada gravasse interamente sulle spalle degli utenti”.
Gli automobilisti chiedono immediatamente che venga fatta chiarezza. Ogni giorno milioni di persone percorrono l’autostrada per recarsi al lavoro e sono costretti a pagare cifre esagerate: 2,20 solo per raggiungere Roma dal casello di Tivoli, snodo fondamentale che collega tutta la parte ad est della capitale. Cifra praticamente identica da chi raggiunge la capitale da Lunghezza, percorrendo di fatto il solo tronchetto autostradale. Per non parlare di chi è costretto ad arrivare nella capitale dai comuni limitrofi: il tratto autstradale che collega Vicovaro al Grande raccordo Anulare (poco superiore a 30 km) è coperto da un pedaggio di quasi 5 euro.