Parla lo specialista che ha seguito Rudy Guede in questi ultimi tredici anni di carcere: “Lui è una risorsa per la comunità, ha due lauree”
Da quel 1 novembre del 2007 sono passati tredici anni e ventiquattro giorni esatti. Quella sera, nei pressi di Perugia, venne uccisa Meredith Kercher, una giovane studentessa inglese di ventidue anni, in Italia per completare un corso universitario. Un omicidio che ha colpito tutti, rovinato famiglie e le vite, oltre a quella di Meredith, anche di altri tre giovani. Uno di questi è Rudy Guede, un ragazzo ivoriano che all’epoca dei fatti aveva 21 anni. Il processo è durato anni e lui, Rudy, alla fine è stato l’unico condannato, il 16 dicembre del 2010, 30 anni in primo grado, 16 in appello. Dopo tredici anni di galera al carcere Mammagialla di Viterbo, è stato scarcerato per fine pena, il 23 novembre.
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In questi lunghi tredici anni Rudy ha fatto il suo percorso e, oltre al suo legale, Francesco Ballerini, chi gli è stato più vicino è il Professor Claudio Mariani, criminologo e docente al Centro Studi di Criminologia di Viterbo, ma per questo ragazzo è stato un amico e il volontario dell’associazione Gavac (Gruppo Assistenti Volontari Carcerati). A Notizie.com, il professore racconta il percorso di riabilitazione di Rudy Guede: “Capisco che tanti vorrebbero parlare con lui, farsi dire alcune cose, ma Rudy non è una star, vorrebbe solo sparire, essere dimenticato, ma mi rendo conto che non è facile. Su ogni storia per cui si va in carcere e poi c’è una liberazione, dovrebbe calare il sipario, ma per Rudy non sarà facile. Io e tutti i volontari per lui ci saremo sempre perché per noi è stata ed è una risorsa per la comunità, non certo un caso giudiziario. Se contatterà o incontrerà la famiglia Kercher? Si, penso che ci proverà, lo farà, ma a suo tempo e soprattutto in silenzio senza telecamere o altri in giro”.
“Rudy proseguirà a venire alla 8 di mattina alla Caritas”
Per il professore Mariani non è facile raccontare questi lunghi e tormentati tredici anni di Rudy Guede, ma con Notizie.com tenta di farci conoscere questo ragazzo: “Sono stato tredici anni con lui, l’ho seguito io e tutti i volontari dell’associazione. E’ un ragazzo che ha fatto il suo percorso, ha sofferto, è cambiato anche se qualcosa aveva dentro che l’ha spinto a crescere e migliorarsi. Ogni mattina alle 8 prende, e dico prende perché lo farà ancora anche se non è più obbligato a farlo, servizio come volontario alla mensa della Caritas e il pomeriggio lavora nella biblioteca del nostro centro studi per mantenersi”.
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Per Mariani, nonostante il percorso giudiziario di Rudy è stato tormentato e difficile, questo ragazzo rappresenta una grande soddisfazione: “Il nostro unico merito, in quanto volontari e assistenti, è stato quello di indirizzarlo verso le sue passioni. E’ venuto qui che non aveva concluso il Liceo, ma si è messo sotto con lo studio, talmente sotto che ha conseguito una Laurea in Scienze Storiche con 110 e lode e a breve ne prenderà un’altra in Lettere moderne, deve solo presentare la tesi”.
“La domenica organizza tornei di basket e scacchi dai più piccoli agli anziani”
Nessuno vuole santificare Rudy Guede, sia ben chiaro, nemmeno il suo “amico” e specialista dottor Claudio Mariani che ha cercato solo di fare il ritratto di una persona che ha pagato il suo conto con la giustizia: “Rudy per noi tutti, sin dal primo giorno e quelli successivi, notando la sua crescita e il suo cammino, è sempre stato considerato una risorsa per tutta la comunità, non certo un caso giudiziario. Basti pensare che, senza che nessuno gli dicesse nulla, durante la pandemia, andava a portare le medicine e ad assistere le persone in difficoltà, come gli anziani“.
Un percorso di solitudine, ma anche di persone che ha conosciuto e non l’hanno mai più abbandonato. Da qualche tempo a questa parte, ci racconta il dottor Mariani, Rudy “organizza ogni domenica tornei di basket e tornei di scacchi per i bambini, ma anche per gli anziani. E’ uno, insomma, che si dà da fare, cerca il più possibile di aiutare il prossimo sempre e comunque. Io ho conosciuto Rudy in questi tredici anni, un ragazzo splendido, buono, che ha voglia di crescere e imparare, ma soprattutto di aiutare le persone e di provare a vivere una vita normale e di essere uno qualunque e di supporto per gli altri. Ecco chi è Rudy Guede. Per tutto il resto, non c’è più altro da aggiungere a tutta questa storia eccetto il fatto che la vita di una giovane ragazza inglese è stata stroncata e dalla sua famiglia abbiamo potuto imparare la grande dignità e il valore del silenzio“.