Passi avanti nella cura dei tumori: c’entra anche l’intelligenza artificiale

Una nuova speranza per tutti coloro che sono affetti da tumore al colon, grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

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(Ansa)

C’è infatti un farmaco, attualmente in fase di sperimentazione sui topi, che starebbe facendo compiere importanti passi avanti per la medicina che si occupa della cura dei tumori, e che potrebbe bloccare nello specifico il tumore del colon. Che ad oggi in Italia rappresenta la seconda causa di morte per cancro. Ma che tuttavia rappresenterebbe il primo farmaco in grado di agire sulle cellule staminali del tumore.

Si afferma persino che la commercializzazione dello stesso potrebbe avvenire a breve. La ricerca è stata infatti da poco pubblicata su Nature cancer, ma sembra essere molto promettente, grazie ai primi risultati positivi, seppure sugli animali. La speranza dei ricercatori che lo stesso possa funzionare anche sugli uomini sono tuttavia alte. 

“La nostra strategia di scoperta di farmaci ha portato alla generazione di MCLA-158, un bAb che innesca specificamente la degradazione del recettore del fattore di crescita epidermico nelle cellule staminali cancerose del recettore 5 positivo”, è quanto affermano gli studiosi della ricerca.

Di che cosa si tratta dal punto di vista tecnico

Dal punto di vista tecnico, si tratta di un anticorpo (Mcla-158) ribattezzato “Petosemtamab”, che aprirebbe però la strada all’utilizzo futuro degli “organoidi”, campioni prelevati dai malati, che devono essere “coltivati” per imitare il comportamento del tumore in laboratorio, al fine di mettere a punto nuovi farmaci contro i tumori.

I ricercatori spagnoli che hanno prodotto l’anticorpo MCLA-158 hanno infatti utilizzato per la prima volta una biobanca di organoidi di pazienti oncologici. Ma il farmaco pare che potrebbe risultare sicuro anche per “i carcinomi a cellule squamose della testa e del collo”. Nel frattempo, nella prevenzione dei tumori colorettali entra in gioco anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. 

Grazie a degli algoritmi, infatti, è possibile avere una maggiore precisione nell’identificazione di polipi durante la colonscopia, riducendo il rischio di errori diagnostici e portando a un calo notevole nell’incidenza dei tumori del colon. Permettendo, oltre tutto, anche un risparmio economico pari a 57 dollari a persona, se si considera il rapporto, sul lungo periodo, tra costo degli investimenti in tecnologia e quelli per le cure.

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