In un articolo pubblicato su ‘Il Tempo’ Paragone attacca duramente Eni: “Loro guadagnano e gli italiani pagano la crisi”.
Il primo trimestre record da parte di Eni ha portato Gianluigi Paragone in un articolo pubblicato su Il Tempo ad attaccare la partecipata di Stato e, di conseguenza, il governo guidato da Mario Draghi.
In particolare, l’ex pentastellato nel suo articolo evidenzia come nel primo trimestre del 2022 l’Eni ha chiuso con un guadagno del 300% rispetto all’anno precedente (+3,27 miliardi di utile) mentre gli italiani sono alle prese con il caro bollette dovuto alla crisi economica e alla guerra che ormai da oltre due mesi è in corso in Ucraina.
Numeri record che, almeno secondo quanto scritto da Paragone nel suo pezzo, consentono alla partecipata di Stato (il Governo detiene il 30% delle quote tramite il Tesoro e sceglie i vertici dell’azienda) di guardare con molta fiducia al futuro. Gli italiani, invece, sono alle prese con una vera e propria crisi economica e, come successo in passato, sono loro a pagare tutti i conti salati arrivati in questi mesi dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina.
Paragone: “Italia pronta a pagare il gas in rubli”
L’altra novità che arriva da questo articolo è la volontà di Eni di pagare il gas alla Russia in rubli. Secondo quanto riferito da Paragone, infatti, la partecipata di Stato dovrebbe presto aprire un secondo conto presso GazpromBank per soddisfare le richieste di Vladimir Putin.
Una mossa che smentisce sicuramente tutte le frasi pacifiste arrivate da Palazzo Chigi e, soprattutto, conferma la dipendenza del nostro Paese dal gas russo per non portare l’Italia in una crisi economica ancora più importante. Naturalmente in questo caso ci aspettiamo delle novità nel giro di qualche giorno.
Per Paragone, quindi, “Eni sta facendo quel che vuole in barba alle chiacchiere dell’esecutivo nel più totale silenzio imposto dal mondo gangbank. Un po’ come accadde con la gestione dell’emergenza Covid, dove dalle mascherine ai vaccini, la verità era e resta pura propaganda“.