E’ polemica per il riferimento alla morte di Vincenzo Paparelli fatto da Dotto nel suo pezzo sul ‘Corriere dello Sport’ scritto per elogiare la Roma di Mou.
Un riferimento (evitabilissimo) alla morte di Vincenzo Paparelli in un articolo sulla qualificazione in finale di Conference League della Roma a firma di Giancarlo Dotto sul Corriere dello Sport ha fatto scoppiare una vera e propria polemica.
Nel pezzo, scritto per elogiare Mourinho e i Friedkin, il giornalista ha fatto riferimento alla tragica morte di Vincenzo Paparelli, il tifoso della Lazio morto all’Olimpico il 28 ottobre 1978 dopo essere stato colpito da un razzo poco prima di un derby.
In particolare, nell’articolo si legge come “Friedkin & Mou associati hanno riportato la religione del tifo a Roma come non accadeva dagli anni ’60. Molto prima che un razzo, da curva a curva, sfondasse la faccia dello sventurato Paparelli“.
La replica di Giancarlo Dotto
Come detto in precedenza, il riferimento di Giancarlo Dotto ha procurato diverse polemiche, ma da parte del giornalista non c’è stato un passo indietro. “Non devo scusarmi perché non c’è niente di cui scusarsi – ha scritto in un altro pezzo pubblicato sul sito del Corriere dello Sport – ho scritto decine di pezzi esecrando quel delitto barbaro, parlandone come del primo atto della violenza negli stadi. Quel giorno ero all’Olimpico e anni dopo feci anche un’intervista al fratello, una delle più commoventi in assoluto. E vi assicuro che mi sono immedesimato più di tanti che mi augurano a razzi a ritroso nella faccia sfondata dello sventurato Paparelli“.
“Se ho utilizzato questa espressione brutale – ha aggiunto – è perché brutale, odioso e terribile fu l’atto. Chi mi legge anche una sola volta sa che per me la linga non deve edulcorare con finta pietà la crudeltà della vita. Quello fu un atto crudele, mostruoso e ingiustificabile nei secoli e nei millenni. Lo penso e lo scrivo oggi, l’ho pensato e lo scritto sempre“.