Peste suina, 2 casi sospetti: a Roma arrivano le recinzioni per i rifiuti

Altri casi sospetti su due cinghiali e l’allarme Peste suina cresce: a Roma intanto parte l’istallazione delle recinzioni per i rifiuti. 

Una sorta di “zona rossa” con divieto di picnic in una vasta zona della capitale e poi recinzioni per i rifiuti. La risposta del Comune prende forma, in ritardo rispetto alle tante segnalazioni della presenza costante dei cinghiali in città e di alcune aggressioni.

Roma peste suina, altri due casi sospetti
Altri due casi sospetti di Peste suina

Mentre partono le prime iniziative e il sottosegretario Costa auspica una riduzione della popolazione dei cinghiali, altri due casi sospetti alimentano l’allarme Peste suina. Il piano prevede infatti controlli negli allevamenti per evitare un problema sanitario, mentre si attende un programma per catturare gli esemplari.

Chiudere le zone del parco dell’Insugherata non basta per arginare il problema, e dal Comune è partita l’istallazione delle reti di recinzione per i rifiuti, che da anni sono presi d’assalto. Nei pressi del parco sono infatti stati rinvenuti altri 14 esemplari morti, e dai primi riscontri sarebbero emersi potenziali casi di positività.

Peste Suina, l’allarme cresce: installate le prime recinzioni

Le prime reti per i cinghiali
A Roma partita l’installazione delle prime recinzioni per i cinghiali (AnsaFoto)

Proseguono i test sulle carcasse dei 14 cinghiali ritrovati morti. Le prime analisi parlano di possibili altri casi, mentre intanto va avanti il piano voluto dal Campidoglio per evitare che nella capitale i cinghiali possano avvicinarsi nei centri abitati e soprattutto in prossimità dei rifiuti.

Oggi è partita l’installazione delle reti di contenimento in alcune zone in cui i cinghiali passano indisturbati e in prossimità dei rifiuti. Ama ha incassato le disposizioni e le mappe per i primi interventi, in un piano più vasto che coinvolgerà molte zone di Roma. Intanto i campioni prelevati sulle carcasse di altri cinghiali saranno inviati all’Istituto Zooprofilattico di Perugia per le conferme definitive, ma la sensazione è che alcuni di questi siano positivi alla Peste suina, che ora diventa un problema non solo per la capitale, ma anche in Toscana.

 

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