Il Pnrr continua a far discutere e a intorno alla realizzazione dei vari punti nel piano, ci si divide. Ecco i punti di forza e quelli meno raggiungibili
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un pacchetto di investimenti e riforme articolato in sei missioni. Il Piano promuove un’ambiziosa agenda di riforme, e in particolare, le quattro principali riguardano: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione e competitività. Il piano, come spiegato dal Ministero dello sviluppo, “è in piena coerenza con i sei pilastri del Next Generation EU riguardo alle quote d’investimento previste per i progetti green (37%) e digitali (20%).
Le risorse stanziate nel Piano sono pari a 191,5 miliardi di euro, ripartite in sei missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura – 40,32 miliardi
- Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,47 miliardi
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,40 miliardi
- Istruzione e ricerca – 30,88 miliardi
- Inclusione e coesione – 19,81 miliardi
- Salute – 15,63 miliardi
Pnnr, assegnati 1,25 mld
“Sono state assegnate ai vari Ambiti territoriali sociali, ai comuni e agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali le risorse pari ad oltre un miliardo e 250 milioni, legate al Pnrr, destinate a favorire attività di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come famiglie e bambini, anziani non autosufficienti, disabili e persone senza dimora”. Lo fa sapere il Ministero del Lavoro, dopo la firma del decreto direttoriale del 9 maggio 2022, con cui gli uffici del Ministro Andrea Orlando hanno dato il via all’assegnazione. Le risorse sono stanziate per il sostegno alle persone vulnerabili e agli anziani non autosufficienti; percorsi di autonomia per persone con disabilità; housing temporaneo e Stazioni di posta (Centri servizi). Nello specifico, sottolinea il ministero, la misura prevede interventi di rafforzamento dei servizi a supporto delle famiglie in difficoltà, soluzioni alloggiative e dotazioni strumentali innovative rivolte alle persone anziane per garantire loro una vita autonoma e indipendente.
“Prospettive positive per giovani e donne”
“Le prospettive occupazionali che il Pnrr disegnerà sino al 2026 sono molto positive per giovani e donne. L’analisi effettuata da Openpolis evidenzia, in particolare, che la missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo) e la 2 (rivoluzione verde e transizione ecologica) avranno un impatto positivo”. Questo il commento di Stefano Di Palma, direttore di Ecoter, che ha commentato i dati Openpolis. “Per le donne si calcola un incremento di 2,2 punti percentuali, per i giovani 2 (ma si sfioreranno i cinque punti nel Mezzogiorno). Questi dati non sono però esenti da criticità: i soggetti pubblici stanno rispondendo al Pnrr mettendo in campo una forza ed una competenza che, purtroppo, non bastano. Rispondere ad un bando che prospetta delle penali laddove non si raggiungano gli obbiettivi fissati, mette a rischio proprio le misure più ambiziose per l’occupazione di donne e giovani. Serve competenza e supporto allo sviluppo per non perdere ulteriore tempo”
Le novità sul fronte istruzione
Tante le novità sul fronte dell’istruzione. Saranno 16 le nuove scuole che verranno costruite in Toscana, con uno stanziamento pari a 80.845.032,42 euro. Mentre 2 istituti verranno costruiti in Trentino-Alto Adige, con uno stanziamento pari a 9.588.608,23 euro. Altri in Valle d’Aosta, con uno stanziamento pari a 4.372.595,20 euro. Sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione le graduatorie delle aree, regione per regione, in cui sorgeranno i 216 istituti scolastici, all’esito dell’avviso pubblico rivolto agli enti locali pubblicato all’inizio del mese di dicembre. Un numero più elevato rispetto alle 195 inizialmente previste, grazie a un aumento dei fondi che porta lo stanziamento complessivo da 800 milioni a un miliardo e 189 milioni di euro. “Il progetto delle ‘nuove scuole’ – dichiara il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – è uno dei più innovativi del nostro Pnrr Istruzione. Dopo la presentazione delle linee guida realizzate dal gruppo di lavoro composto da grandi architetti ed esperti di scuola, concludiamo un’altra tappa del percorso con l’indicazione delle aree dove le scuole verranno costruite”. Bianchi è entusiasta. “Vogliamo che le nuove scuole diventino un punto di riferimento per i territori che le ospiteranno, il cuore della comunità, sostenibili e accoglienti, in grado di offrire a studentesse e studenti ambienti e spazi inclusivi e innovativi. Nuovi edifici per una nuova idea di fare scuola”.