Politici finlandesi hanno sciolto le riserve sulla domanda di adesione, manca ora solo il via libera del Parlamento
Ci siamo. Dopo tante parole ecco i fatti. La Finlandia non sarà più un paese neutrale, visto che ha formalizzato i primi passi per entrare nella Nato. La richiesta di adesione alla Nato verrà presentata “senza indugio“. Sul passo storico del Paese scandinavo c’erano ormai pochi dubbi, ma li ha fugati la nota congiunta diffusa dal presidente Sauli Niinisto e dalla premier Sanna Marin. “Speriamo che i passi necessari per formalizzare questa decisione vengano presi rapidamente nei prossimi giorni“, hanno detto insieme i due politici. Un auspicio che, più che essere dettato da vera incertezza sul via libera del Parlamento, appare più che altro una cautela formale, dettata forse dall’opportunità di avere a bordo anche la vicina Svezia.
Il Svezia, il Partito socialdemocratico al potere dovrebbe esprimersi a favore dell’ingresso nella Nato domenica 15 maggio, tanto che il governo ha convocato una riunione straordinaria per il giorno dopo per prendere una decisione formale sulla domanda di adesione alla Nato. La politica a Helsinki ha dunque agito di conseguenza. Nel frattempo presidente e premier hanno iniziato un giro di incontri internazionali – l’ultimo mercoledì con il premier britannico Boris Johnson – per preparare la strada all’approvazione dell’ingresso nell’Alleanza (che dovrà essere ratificata da tutti e 30 I Paesi Nato).
Mosca non gradisce la mossa di Finlandia e Svezia. E attenzione al Kosovo che vuole imitarli, ma la Serbia risponde duramente
In questo modo ci si potrà garantire anche il supporto di cui la Finlandia che avrà bisogno nella “zona grigia” che intercorre tra la presentazione della domanda e l’effettivo ingresso, quando sarà in vigore l’articolo 5 del Trattato, che impegna l’Alleanza a intervenire al fianco di un Paese membro attaccato. La Finlandia entra a far parte della NATO, il fronte di espansione verso est della Alleanza Atlantica a disturbo e provocazione della Russia si allarga pericolosamente. Una scelta dettata dalla situazione che sta prendendo una piega sempre più brutta
Non erano mancate le minacce nei confronti di Helsinki e Stoccolma da parte della Russia, con cui la Finlandia condivide un confine di 1340 chilometri. Non poco in effetti. A marzo il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov aveva avvertito di “gravi conseguenze politiche e militari” se i due Paesi scandinavi avessero compiuto un simile passo. Tanto succederà. E, subito dopo l’annuncio finlandese, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che l’ingresso della Finlandia nella Nato rappresenta “certamente” una minaccia, a cui Mosca è pronta a fornire una “risposta decisa”. E in tutto questo bisogna fare attenzione alla situazione legata al Kosovo. La piccola nazione situazione nei Balcani ha espresso il desiderio di compiere anche lei stessa i passi per entrare nella nato, ma il presidente serbo Vucic non l’ha presa benissimo: “Non penso proprio che faranno una cosa del genere e se accadrò, risponderemo, ma non lo faremo tanto per farlo. Risponderemo in modo forte e adeguate“. E tutto quello che ha in mente non è sicuramente una cosa piacevole.