Al via la festa! Lo scudetto tanto atteso, ed altrettanto sudato, ora è rossonero. Il Milan batte il Sassuolo e si aggiudica il titolo. Anche l’Inter ha la meglio sulla Samp
Dopo una lunga lotta, decisa soltanto oggi nell’ultimo turno di Serie A, esulta il Milan a scapito dell’Inter che chiude a -2 dalla capolista. Ai milanisti bastava un punto per la matematica vittoria finale, ne hanno ottenuti 3 in trasferta contro il Sassuolo archiviando la pratica già nel primo tempo (doppietta di Giroud 17′ e 32′, poi Kessie ha calato il tris al 36′); ai cugini non è servito rispondere con lo stesso risultato in casa contro la Sampdoria (Perisic al 49′, poi la doppietta di Correa al 55′ e al 57′).
Una menzione particolare va fatta all’allenatore Stefano Pioli, artefice di aver dato coralità ad un gruppo giovanissimo e di aver trasmesso ai ragazzi la tranquillità necessaria per ambire alla grande gioia finale, nonostante in questo altalenante campionato la strada verso il titolo non sia sempre stata facile per i rossoneri, anzi. Le insidie sono state tante con l’Inter alle costole fino a questo pomeriggio ed il Napoli che ha mollato solo nell’ultima parte di stagione.
Pioli, primo scudetto in bacheca
Un allenatore preparato, una persona silenziosa: mai una parola di troppo, toni accesi, battibecchi inutili o polemiche. Questi gli aspetti che contraddistinguono il ‘normal one‘ Stefano Pioli. In una stagione di Serie A caratterizzata da top allenatori approdati e\o confermati sulle panchine italiane, è stato lui ad avere la meglio su tutti.
Ha iniziato la sua avventura al Milan nel 2019 ed ora ha regalato ai tifosi il tanto atteso titolo, dopo un testa a testa serrato con i cugini interisti. Ha iniziato la sua carriera da tecnico nelle giovanili del Bologna, passando poi al Chievo (dove è tornato anche nella stagione 2010\2011), alla Salernitana, al Modena, al Parma, al Grosseto, al Piacenza, al Sassuolo, al Palermo ed infine sono arrivate le grandi conferme con Bologna prima, Lazio a seguire, Inter subito dopo e Firenze prima di approdare a Milanello dove ha collezionato il suo primo trofeo da allenatore. Qui è cresciuto professionalmente, facendo crescere anche la sua giovane squadra con il supporto di un colosso del calcio come Ibrahimovic. La dirigenza gli ha dato fiducia e lui, con tanta dedizione ed altrettanto duro lavoro, ha riportato l’entusiasmo ed il tricolore che alla Milano rossonera mancavano dal 2011, quando in mezzo al campo c’erano i vari Abbiati, Thiago Silva, Nesta, Zambrotta, Gattuso, Boateng, Van Bommel, Ambrosini, Pirlo, Ronaldinho e Inzaghi, non proprio nomi qualunque (e sono solo una parte dei tanti big che vantava quella rosa). All’epoca in panchina c’era Allegri, oggi Pioli l’ha superato in classifica (Juventus quarta): il ‘normal one’ adesso si gode la festa!