Novak Djokovic al termine della finale degli Internazionali d’Italia ha parlato del possibile boicottaggio di Wimbledon dopo l’esclusione dei russi.
L’esclusione dei russi da Wimbledon sta continuando a fare discutere. Al termine della finale degli Internazionali d’Italia, Novak Djokovic ha parlato anche dell’ipotesi boicottaggio del torneo avanzata nelle scorse settimane dall’ex tennista italiano Paolo Bertolucci.
“No, questo no – ha detto il numero uno citato dall’Agi – si tratta di una parola molto aggressiva e non possiamo dire questo. Sicuramente ci sono soluzioni migliori, ma per ora non abbiamo molto contatti con Wimbledon perché, come ho sentito da molti miei colleghi che si occupano delle questioni politiche del nostro sport, non hanno buone sensazioni“.
“Io sono sempre quello che supporta l’unità degli atleti – ha aggiunto Nole – e spero che alla fine si arrivi ad una soluzione positiva. In questi ultimi anni le occasioni per stare tutti insieme non sono mancate, ma alla fine ognuno ha deciso di seguire la propria strada anche perché il tennis è uno sport individuale con interessi individuali“.
Djokovic: “Unire gli atleti non è semplice”
In questa conferenza stampa Nole ha anche ricordato come “unire tutti gli atleti, soprattutto quelli migliori che hanno più da perdere, è sempre una sfida molto difficile. Sicuramente è importante che tutti i miei colleghi sappiano la consapevolezza del potere che hanno. Nonostante questo, molti decidono di non dire niente o lasciar parlare le agenzie. Io rispetto la loro posizione neutrale, ma ci sono situazione in cui bisogna fare un passo avanti e stare tutti insieme“.
Le parole di Djokovic confermano che la questione Wimbledon non è assolutamente risolta. Nelle prossime settimane non si esclude un incontro tra gli stessi atleti per cercare di trovare una soluzione comune anche se non sarà per nulla semplice. L’ipotesi più probabile è quella di muoversi in ordine sparso e, in caso di conferma dell’esclusione dei russi, altri atleti potrebbero manifestare il proprio dissenso contro questa decisione non prendendo parte al torneo sull’erba inglese.