Dybala e Chiellini danno l’addio: umori differenti e lacrime fra i tifosi mentre la Juve pareggia 2-2 con la Lazio.
La partita va in secondo piano, ed era inevitabile. Nel giorno degli addii di Dybala e Chiellini il pubblico dello Stadium non ha trattenuto le lacrime. Dopo 17 stagioni il difensore lascia. Era presente in Serie B, nel ciclo incredibile di successi, nelle amare delusioni in Champions.
Ha salutato al 17′, come il numero dei campionati giocati con la Juve, decisa a rispettare le sue scelte ma pronta ad offrire un posto da dirigente. Sorrisi, abbracci, foto con i tifosi mentre il match scorreva. Chiellini dà la sensazione che la scelta era matura, inevitabile. L’ha accettata sorridendo con i compagni, scherzando in uno stadio che gli ha dato tutto e dal quale ha ricevuto sempre e solo complimenti.
Umore inverso per Dybala. La squadra si stringe attorno a lui al momento della sostituzione. Volto scuro, quasi la sensazione che l’addio non era così voluto, e che in cuor suo la Joya sarebbe rimasta ancora in bianconero. Emozioni forti, per due calciatori che hanno fatto la storia, in un ciclo che ora è davvero chiuso.
Juve-Lazio: pari per Allegri nel giorno degli addii
Accade quindi che la partita passa in secondo piano. La Juve segna presto. Cross al bacio di Morata e zampata di Vlahovic che diventa il calciatore serbo con più reti in Seria A al pari di Stankovic. Il raddoppio lo firma il 9 spagnolo, chiudendo una stagione importante. Potrebbe essere un altro calciatore pronto a salutare, ma la Juve tenta la strada dello sconto con l’Atletico Madrid.
La Lazio non ci sta e accorcia con Patric che rianima la squadra, vivace nel secondo tempo. Arriva anche il pari, ma Ayroldi annulla per un contatto fra Milinkovic Savic e Bernardeschi. Il serbo però al 96′ sancisce il definitivo accesso della Lazio in Europa League ed esulta dopo un gran gol. Finisce in pareggio in un giorno malinconico.
Chiellini saluta da capitano vero, Dybala incassa la standing ovation, ma il suo è un addio strano. La faccia dell’argentino è un segnale chiaro su una rottura non del tutto voluta, lo Stadium gli tributa un lungo applauso e la squadra lo ricopre d’affetto. Sarà il giorno in cui forse cambierà il volto della Juve dopo tanti anni, ma nello spogliatoio mancheranno due figure che hanno scritto pagine indimenticabili del club.