Anche Al Bano si scaglia contro i giovani ‘fannulloni’: “Colpa del reddito”

Anche il cantante Al Bano si scaglia contro i giovani “fannulloni” che, secondo lui, non hanno voglia di lavorare. Anche in questa occasione ha voluto dare la colpa al reddito di cittadinanza: il motivo è molto chiaro

Al Bano contro i giovani fannulloni
Al Bano (Ansa Foto)

In un primo momento erano stati gli chef a lanciare l’allarme e a scagliarsi contro i giovani che, secondo loro, non hanno alcuna voglia di lavorare e che preferiscono ottenere il reddito di cittadinanza. Prima Alessandro Borghese, poi Gianfranco Vissani ed infine Filippo La Mantia. Questi solamente per quanto riguarda il mondo della cucina. La loro denuncia? Non riescono a trovare personale: di camerieri nemmeno l’ombra anche se, a detta loro, offrono un buon compenso economico, quindi un buon contratto.

Poi è arrivato anche il turno di Flavio Briatore che ha rilasciato una intervista ai microfoni del programma ‘Le Iene’ e ci ha ritenuto a ribadire il suo pensiero sui giovani: ovvero che pensano solamente ai social network e che non hanno intenzione di sporcarsi le mani. Ad aggiungersi alla lista ci ha pensato anche il cantante Al Bano. Quest’ultimo si è sfogato e nelle ultime ore ha rilasciato delle dichiarazioni che prendono di mira i giovani “fannulloni“.

Al Bano: “Tutta colpa del rdc, non riesco a trovare personale

Al Bano si scaglia contro i giovani fannulloni
Al Bano (Ansa Foto)

Per chi non lo sapesse il nativo di Cellino San Marco ha anche una azienda agricola. Queste sono alcune delle sue parole in merito al fatto che non riesce a trovare personale: “La mancanza di manodopera è una realtà drammatica con cui mi scontro ogni giorno con la mia azienda agricola”. La colpa di tutto questo secondo il 79enne? Del reddito di cittadinanza. Non solo: ha voluto lanciare anche una idea, con la speranza che il paese possa accogliere.

Quale? Fare come in Germania dove i ragazzi, a 12 anni, dopo la scuola fanno apprendistato. Non è da escludere che le sue parole scateneranno una marea di polemiche proprio tra i giovani. Proprio questi ultimi sono intenzionati a lavorare, ma non essere trattati come “schiavi”, proprio come qualcuno ha ribadito sui social network sotto i post di alcune dichiarazioni da parte di coloro che li hanno criticati. Le polemiche continueranno..

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