Milan, Sandro Tonali racconta la sua “disavventura” con un tifoso interista di qualche giorno fa. Lo ha fatto rilasciando una intervista ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport’
E’ stato uno degli uomini simbolo di questo Milan che ha trionfato ed ha conquistato il suo diciannovesimo scudetto della sua storia. Un miglioramento di partita in partita: i tifosi ed il resto dei compagni di squadra se ne sono accorti. Già lo scorso anno Stefano Pioli aveva individuato in lui il giocatore giusto per poter ripartire e costruire una squadra vincente.
Così è stato: Sandro Tonali è stato uno dei migliori centrocampisti di questa stagione in Serie A e si è tolto la soddisfazione, a 22 anni, di conquistare il primo titolo della sua carriera. Non solo: ha totalizzato anche 45 presenze (considerando anche i match di Champions League e Coppa Italia) finendo sul tabellino dei marcatori in 5 occasioni.
Tra l’altro tutte reti pesantissime ed importantissime per i rossoneri. Tre, invece, sono stati gli assist forniti ai suoi compagni di squadra. Anche il commissario tecnico, Roberto Mancini, è pronto a ripartire da lui con la Nazionale.
Milan, Tonali fa il “double”: scudetto e…patente
Per chi non lo sapesse, però, il classe 2000 nel giro di pochissime ore è riuscito a fare un “double“. Già, non solo lo scudetto ma anche la patente. Anche se ha dovuto sudare un bel po’ perché non è stato per niente facile. Motivo? L’esaminatore era interista. Ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport‘ ha voluto raccontare questo simpatico aneddoto che si è verificato proprio nella giornata di lunedì, poche ore dopo la conquista del titolo nazionale.
Queste le sue parole: “L’esaminatore era interista, ma io sono stato perfetto. Avevo dormito dalle sei a mezzogiorno di ieri mattina, domenica ho evitato di bere troppo“. Anche in questa occasione il nativo di Lodi ha giocato di anticipo ed ha studiato le carte del suo “avversario” partendo in contropiede. Dal prossimo ritiro, quindi, i tifosi del ‘Diavolo’ sono pronti a vederlo dal lato guida e non più da quello passeggero dove si faceva accompagnare dai suoi compagni di squadra.
