Continua il pugno duro dell’Europa sugli oligarchi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. In arrivo delle nuove sanzioni.
L’Europa non ha nessuna intenzione di fermarsi con le sanzioni e, come riferito da La Stampa, l’obiettivo di Bruxelles è quello di mettere le mani sul tesoro degli oligarchi russi attraverso il sequestro o la confisca delle loro proprietà.
Inoltre, l’Ue starebbe valutando anche la possibilità di venderle per ricavare le risorse necessaria alla ricostruzione dell’Ucraina. Una strategia, quindi, molto simile a quella dell’Italia con i beni confiscati alla mafia.
Non si tratta di una strada semplice visto che non tutti i Paesi sono d’accordo, tra cui la Germania, ma l’Unione Europea sembra intenzionata comunque a mettere questa proposta sul tavolo e arrivare ad una mediazione. Bruxelles, infatti, non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e quindi proverà a far passare la linea dura contro gli oligarchi russi.
Si blocca lo stop al petrolio
Se sul pugno duro agli oligarchi la partita sembra essere ancora aperta, la questione dello stop al petrolio sembra essersi bloccata definitivamente. Orban, infatti, ha ribadito il suo no alla misura e, soprattutto, detto di non avere nessuna intenzione di parlarne perché ritiene impossibile un accordo.
Una posizione molto rigida che rende davvero complicata una mediazione. Molto probabilmente nel Consiglio europeo di lunedì e martedì Bruxelles proverà a trovare un accordo sul tema, ma da parte dell’Ungheria non c’è nessuna apertura e questo dovrebbe portare ad un mancato stop dell’import del petrolio russo.
Discorso molto simile anche per quanto riguarda la confisca dei beni degli oligarchi di Mosca. Da parte dell’Unione Europea un tentativo ci sarà, ma non sarà per nulla semplice arrivare ad un accordo visto che molti Paesi non sono assolutamente d’accordo. Questo rende la strada molto difficile per il via libera a questa soluzione, ma, come detto in precedenza, da parte dell’Unione Europea non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro e tenterà in tutti i modi di convincere gli Stati membri.