“Speranza assassino”: dura contestazione e tensioni a Palermo – VIDEO

Attimi di tensione anche a Palermo dopo la contestazione a Messina: insulti e parole pesanti per il Ministro Speranza.

Dura contestazione anche a Palermo per il Ministro Speranza. Il segretario di Articolo Uno si trovava nella città siciliana per lanciare la candidatura di Franco Miceli, ma nel luogo dell’incontro alcune persone hanno dato vita ad una accesa contestazione.

Roberto Speranza
Roberto Speranza al centro di una dura contestazione a Palermo © Ansa

Come riportato dal Giornale di Sicilia, all’arrivo del Ministro un capannello di persone con le bandiera “Italexit Per l’Italia”, il movimento di Gianluigi Paragone, ha tentato di farsi largo nella Villa Filippina, luogo scelto per l’incontro politico.

Mentre Speranza spiegava che il voto a Palermo è fondamentale e può rappresentare un test importante in chiave di elezioni nazionali, si sono registrati momenti di tensione con le forze dell’ordine che hanno dovuto placare l’ira dei manifestanti. L’accoglienza, per Speranza, è stata tutt’altro che amichevole, e i cori nei suoi confronti anche molto duri. 

Speranza contestato a Palermo: le reazioni

Il ministro Speranza contestato in Liguria
Roberto Speranza (Ansa Foto)

Lo hanno atteso, e al passaggio della sua auto è partito il coro “Assassino”. Parole molto pesanti per il Ministro Roberto Speranza e anche alcune scritte no vax nei pressi della Villa con minacce per il leader di Articolo Uno. Come riportato dal Fatto Quotidiano, alla contestazione erano presenti anche Gianluigi Paragone, leader di Italexit e l’ex Movimento 5 Stelle Mario Michele Giarrusso.

La Polizia è intervenuta per placare l’ira dei manifestanti, e secondo Strettoweb sarebbero in corso indagini da parte della Digos per ricostruire quanto accaduto. Sono i video però a testimoniare la rabbia a Palermo, mentre da diversi esponenti politici arrivano messaggi di solidarietà al Ministro.

Leoluca Orlando ha parlato di scritte gravemente offensive che saranno immediatamente cancellate, e anche il candidato sindaco del centrodestra Lagalla ha definito il gesto “indegno e da condannare”, ribadendo che la vera Palermo ha avuto atteggiamenti coscienziosi nel contrasto al Covid.

 

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