Uno dei portieri più amati, capace di difendere i pali della Nazionale in oltre 40 gare ufficiali, sconvolge tutti con la sua storia
Le sue parole hanno scosso i tifosi. Fatto preoccupare addetti ai lavori e cronisti e sconvolto l’opinione pubblica. Il dramma di un calciatore è vissuto con particolare pathos da tutto il mondo del pallone. Quando poi si tratta di un portiere particolarmente amato, che ha difeso per 43 volte i pali della propria nazionale e che ha vinto trofei, scudetti e titoli prestigiosi, la notizia ha il potere di sconvolgere ancora di più tutti.
In una recente intervista rilasciata alla stampa britannica, Andy Goram, ex portiere dei Rangers, del Manchester United e della Nazionale scozzese, non ha usato mezze parole ed ha raccontato nel dettaglio la sua malattia e le parole, drammatiche dei medici. Non si è nascosto, ed ha detto la verità, condividendo con i suoi tifosi, il dramma con il quale è costretto a convivere. “I medici mi hanno dato sei mesi di vita, ma io combatterò come mai ho fatto prima”.
Con la sua grinta e il suo carattere si è messo in evidenza in Scozia, dove ha vinto sei scudetti e tre coppe nazionali con i Rangers e in Inghilterra, difendendo i pali del Manchester United (club con il quale ha vinto una Premier League). Ora deve provare a difendersi da un cancro all’esofago, al quarto stadio. Secondo i dottori che lo curano, Goram avrebbe solo sei mesi di vita. Ma potrebbero diventare nove se si sottoponesse alla chemioterapia. Solo che lui, a questa ipotesi, non ci pensa proprio. “Non se ne parla di prolungare un’agonia senza qualità di vita. È fuori discussione“, ha detto Goram, che ha vissuto una situazione simile con l’ex moglie Miriam. Andy l’ha vista soffrire, stare male dopo ogni seduta e non vuole ripetere questa esperienza. Anche perchè la situazione è diversa. “Lei aveva un obiettivo e ora più o meno ha sconfitto la malattia. Mi ricordo come il suo compagno ha dovuto aiutarla a salire le scale per settimane. Il mio problema invece è che non c’è una via d’uscita per cui farlo”.
“I medici sono stati chiari”
Goram ripercorre il suo percorso medico. “Pensavo di avere una grave indigestione, sentivo un blocco alla gola. È peggiorato tutto in poche settimane, tutto ciò che mangiavo o bevevo non arrivava nemmeno alla metà dello stomaco e finivo per vomitare. Per due settimane non sono riuscito a vedere il mio medico, tanto che stavo male. Dopo aver fatto la Tac mi è stato detto che dovevo ritirare i risultati con un parente prossimo. Lì è suonato il campanello d’allarme e ho capito. Il chirurgo mi ha spiegato che è inoperabile. Mio figlio Danny è crollato, io cercavo di valutare la situazione”. L’ex portiere dei Rangers conclude. “Ora la priorità è diventata ottenere la giusta miscela di antidolorifici e morfina, la quantità di medicinali che sto prendendo mi ha fatto comprendere ulteriormente quanto sia grave la situazione. Devo prenderle in modo quasi religioso, sennò sono guai seri”.