La rabbia del Papa contro la “guerra del grano”: “Si faccia ogni sforzo!”

La rabbia del Pontefice verso la crisi alimentare che si sta venendo a creare in tutto il mondo a causa del conflitto in terra ucraina, colpendo in maniera più dura degli altri i Paesi più poveri. Una vera e propria stoccata contro l’emergente “guerra del grano”. 

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(Ansa)

“Non si usi il grano come arma di guerra”. Le parole di Francesco al termine dell’Udienza generale in piazza San Pietro pesano come macigni davanti a quello che sta accadendo in terra ucraina. L’appello potente del Pontefice invita a fare in modo che il drammatico conflitto in corso non finisce per affamare le popolazioni, naturalmente le più povere, a causa del blocco delle esportazioni di frumento dall’Ucraina.

L’insicurezza alimentare rischia infatti di colpire l’intera popolazione mondiale, con la riduzione dell’offerta del grano da parte di Russia e Ucraina che ha fatto terribilmente lievitare i prezzi sui mercati delle materie prime, anche in Occidente. Con difficoltà crescenti in aree come la Siria e altri Paesi dove giorno dopo giorno il pane sta diventando da bene primario a sempre più inaccessibile.

La drammatica condizione e le parole del Papa

Come noto, infatti, gran parte dei Paesi della parte settentrionale del continente africano si riforniscono proprio del grano proveniente dall’Ucraina, e l’attuale situazione che si è venuta a creare non gioca certo a loro favore. L’Ucraina è infatti uno maggiori produttori al mondo di questo bene alimentare primario, e Papa Francesco, che lo ha capito bene, evita di fare orecchie da mercante, ma al contrario pone l’attenzione del mondo intero proprio su questo dramma.

L’esortazione alla comunità internazionale è di fare passi nella direzione dello sblocco di questa vicenda. “Desta grande preoccupazione il blocco dell’esportazione del grano dall’Ucraina, da cui dipende la vita di milioni di persone, specialmente i Paesi più poveri”, sono le parole del Pontefice. “Rivolgo un accorato appello affinché si faccia ogni sforzo per risolvere tale questione e per garantire il diritto umano universale a nutrirsi. Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra!“.

Le soluzioni che l’Onu e l’Unione europea stanno cercando di mettere in campo sono diverse, dallo sminamento delle acque davanti al porto di Odessa e lo scortaggio delle navi, fino all’idea di implementare lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri, specie in Africa. Si tratta però di obiettivi complessi e non semplici da realizzare, e proprio su questo il Papa invita a un’assunzione di responsabilità crescente. Solo nel rendersi prossimi e responsabili dell’intera comunità internazionale è infatti possibile vivere il senso di essere cristiani dal punto di vista politico, in particolare davanti ai drammi che crescono e che sembrano non trovare risposta.

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