Rivoluzione nel mondo del lavoro, Panìco: “Oggi i riferimenti sono altri”

Il business coach Antonio Panìco in un’intervista riportata da ‘Il Giorno’ si è soffermato sul perché in Italia sono molto di meno i camerieri rispetto al passato e sui cambiamenti del mondo del lavoro.

Antonio Panìco in un’intervista riportata da Il Giorno si è soffermato sull’assenza dei camerieri in Italia in questi ultimi anni. “Gli stessi modelli lavorativi di riferimento – ha spiegato il business coach – sono notevolmente cambiati nel tempo. Quando i quarantenni di oggi erano ragazzi pensavano all’avvocato, al notaio o al medico come lavori benestanti. Ora naturalmente si guarda agli influencer, networker ed altre professioni legate al mondo del videogaming“.

Antonio Panìco
Antonio Panìco spiega come il mondo del lavoro è cambiato rispetto al passato (screenshot video youtube)

Inoltre – ha aggiunto – la gavetta a 800 euro al mese per poi ambire a un moderato aumento di stipendio non è vista di buon occhio. Ma non possiamo addossare la colpa agli imprenditori. I tempi sono completamente cambiati e stiamo pagando il prezzo di un lavoro troppo costoso, che non consente ai dipendenti di essere pagati in modo soddisfacente“.

Panìco: “Ci vuole un clima di lavoro tecnologicamente avanzato”

Panìco
Il business coach Panìco dà alcuni consigli alle aziende per provare ad attrarre i giovani (screenshot video youtube)

Il business coach ha anche sottolineato come “per attrarre i nativi digitali in azienda, quindi, sarà importante sia creare un ambiente di lavoro stimolante, motivante e tecnologicamente avanzato oltre che non tralasciare la questione economica perché le alternative di business online sono molto attrattive e spesso richiedono molto meno tempo da dedicare per avere uno stipendio medio“.

Il costo del lavoro dovrà essere affrontato in modo serio – ha aggiunto Panìco – le imprese dovranno fare lobbing, portando all’attenzione della politica questo problema reale. Perché per poter pagare di più i dipendenti, devono assolutamente essere rivisti i costi, troppo onerosi nel nostro Paese. La mala gestione delle imprese, inoltre, è il terzo fattore da considerare. Serve un ambiente ben strutturato, con una leadership forte e chiara. Questo sarà sicuramente molto più attrattivo rispetto ad uno in balia della confusione e dell’incertezza“.

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