Il leader della Lega spiega i motivi del tanto discusso viaggio per incontrare i leader sovietici a Mosca
Sul suo possibile viaggio a Mosca per incontrare i leader russi, si è parlato e discusso a lungo. Tra critiche, commenti ironici e richieste di spiegazioni, Matteo Salvini ha fatto parlare a lungo. Il leader della Lega ha voluto oggi chiarire il suo pensiero, spiegando cosa si nascondesse dietro quel viaggio.
“L’obiettivo era di andare a Mosca tornando a casa con un risultato concreto da offrire al governo italiano. Se il Pd non lo vuole, proveremo a raggiungere lo stesso risultato telefonicamente aspettando che Letta e Di Maio arrivino allo stesso risultato, se lo fanno prima di me sono solo contento”. Così il leader della Lega Matteo Salvini. “La mia impressione è che ci sia gente che stia profumatamente a casa e che non stia facendo nulla”, ha detto uscendo dal Senato. “Io non voglio portare via il lavoro a nessuno ho semplicemente aggiunto un mio mattoncino, lo faccio da Roma e Milano”, ha aggiunto. Salvini, che ha dichiarato che a Mosca avrebbe incontrato Lavrov, si è lamentato per gli attacchi ricevuti. Da ogni fronte politico. “Visto il linciaggio a reti unificate, lavoro con i miei contatti da Roma e da Milano, in nome della pace. Un capo di partito può e deve lavorare per la pace? sì”.
Le parole del leader leghista sono state accompagnate da un comunicato scritto dal partito. “Matteo Salvini ha ribadito più volte, da marzo a oggi, di essere impegnato per la pace e per la difesa dell’interesse nazionale italiano. Il leader della Lega ha parlato in diverse occasioni dei propri contatti con ambasciatori, tra cui quello russo, e della disponibilità di andare a Mosca. Nessuno può quindi sostenere che il pensiero e i contatti di Salvini fossero ignoti”. Lo sottolinea la Lega che in una nota allega diversi take di agenzie o comunicati sul tema, sottolineando: “La rassegna è certamente incompleta ma sufficiente a dimostrare la totale infondatezza delle accuse a Salvini”. La Lega sottolinea che Salvini ribadì la sua linea anche dopo un incontro a Palazzo Chigi il 5 maggio e a tal proposito allega le dichiarazioni “mai smentite” fatte in quella circostanza dal leader leghista che, rimarca la nota, “cita ancora una volta l’ambasciatore russo e conferma pubblicamente (e spontaneamente) un altro incontro”. Salvini si diceva pronto, se fosse servito per agevolare il processo di pace, ad andare ovunque, da Washingotn a Mosca. Tra le altre dichiarazioni che la Lega ricorda ce n’è una del 3 marzo in cui Salvini affermava di aver “chiesto all’ambasciatore russo di chiedere al suo governo il cessate il fuoco”