Russia, l’Ue approva le nuove sanzioni: accettate le condizioni ungheresi

L’Unione Europea ha dato il via libera alle nuove sanzioni contro la Russia. Ma Bruxelles ha dovuto cedere il passo al pressing ungherese.

Il sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia è stato finalmente approvato, ma, per farlo, Bruxelles ha dovuto accettare le condizioni imposte dall’Ungheria per non rinviare ancora una volta il via libera libera a queste misure.

von der Leyen e Orban
L’Ue dà il via al nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia accettando le condizioni ungheresi © Ansa

Il governo guidato da Orban ha dato il proprio via libera allo stop al petrolio russo, ma in cambio ha ottenuto l’eliminazione dall’elenco dei soggetti che saranno colpite da restrizioni il patriarca Kirill. Una condizione necessaria per poter approvare questo nuovo pacchetto di sanzioni.

Un via libera, come detto in precedenza, arrivato al termine di una lunga discussione a Bruxelles. Budapest non ha mai arretrato su Kirill rivendicando “il principio fondamentale della libertà religiosa“. Alla fine l’Ue ha dovuto cedere e accettare le condizioni decise dall’Ungheria per arrivare alla fumata bianca.

Si tratta, quindi, dell’ennesima vittoria da parte di Orban, che ancora una volta con il suo pugno duro riesce a raggiungere un risultato importante.

L’Ue dice stop al petrolio russo

von der Leyen
von der Leyen soddisfatta del nuovo pacchetto contro la Russia © Ansa

Nonostante il passo indietro sul patriarca Kirill, Ursula von der Leyen si è detta soddisfatta dei risultati raggiunti con questo nuovo pacchetto. La presidente della Commissione Ue, riportata da La Stampa, ha confermato che l’Unione Europea con questo via libera dice addio “al 90% di import del petrolio russo e questo porterà la Russia a ridurre la capacità di finanziare la guerra”.

Reazione completamente diversa da parte di Mosca. In una nota il ministero degli Esteri ha ricordato come “è molto probabile che queste decisioni provochino un ulteriore aumento dei prezzi e destabilizzazione dei mercati energetici e interruzione delle catene di approvvigionamento. Tutto questo accelererà l’imminente crisi alimentare che l’Ue, a parole, cerca invece di evitare“.

Un botta e risposta che conferma il braccio di ferro tra Bruxelles e Mosca. Vedremo se il Cremlino reagirà a queste nuove sanzioni oppure continuerà con la strada intrapresa nelle scorse settimane.

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