Ha parlato in esclusiva a Notizie.com, fino a settembre 2021 è stato alla guida della nazionale italiana maschile élite di ciclismo su strada. Ieri era la giornata mondiale della bicicletta, una data qualsiasi per chi ha trascorso la vita sui pedali.
La giornata della bicicletta? No, grazie. Era ieri, venerdì 3 giugno. Ma lui, sul sellino, ci ha trascorso tutta la vita. Insomma, non vale la pena festeggiare una volta l’anno. Parla Davide Cassani, ex ciclista azzurro e dal 2014 al 2021 commissario tecnico della nazionale italiana maschile élite di ciclismo su strada. Notizie.com l’ha intervistato in esclusiva.
Signor Cassani, la bicicletta ha segnato la sua vita.
“Sì, e in positivo. La passione mi ha portato a occuparmi di bici fin da bambini. Era un gioco, è diventato il mio lavoro. Ora è tornato a essere un divertimento”.
Ha mai fatto un calcolo di quanto tempo ha trascorso sulla bici?
“Ho percorso circa 800.000 chilometri. Fate i conti, la media è di 30 km all’ora”.
Sono 26.666 ore a pedalare.
“Fa quasi paura. Non sono poche, che dite…”.
Cassani: “Bisogna investire, in Italia siamo indietro”
In Italia com’è la situazione relativa alle biciclette? Dobbiamo preoccuparci?
“Rispetto al Nord Europa non c’è paragone, siamo terribilmente indietro come cultura. In Danimarca il 65% della gente va a lavorare in bici, a Roma soltanto lo 0,5%. Io abito in Emilia Romagna, una delle regioni più avanti da questo punto di vista. A Ravenna, Ferrara e Reggio Emilia è meno drammatico il confronto”.
È possibile migliorare le piste in città come Roma?
“Sì, si devono però creare le possibilità e deve esserci la sicurezza che ora non esiste in molte città. A Roma non è semplice, lo so, ma non lo era neanche in quelle nazioni che hanno iniziato il percorso 30 anni fa e che sono arrivate in anticipo dove sono adesso. Bisogna investire”. 
Quale consiglio darebbe a un bambino che si avvicina al mondo della bicicletta?
“È uno sport stupendo, straordinario. Un gioco che inizialmente ti permette di andare alla conquista del mondo perché per la prima volta ti fa togliere i piedi dal suolo e parti cercando il tuo equilibrio. Una sensazione speciale”.
È stato ct della Nazionale, una carica illustre.
“Un orgoglio enorme. Una pagina bellissima della mia vita. Ripenso a come hanno corso le nazionali, come una vera squadra. Le vittorie sono state molto emozionanti, quella di Ganna ai Mondiali, poi i 4 Europei. Veramente delle giornate indimenticabili”.
