La Regione Lazio è stata condannata a coprire i debiti dell’azienda che non fornì le mascherine durante i primi mesi della pandemia, mentre la società beneficiaria utilizzerà il risarcimento per saldare il conto con l’ente pubblico.
Lo riporta il quotidiano romano Il Tempo, tornando sul caso della “mascherine fantasma” che ha segnato la Regione Lazio nel primo periodo della pandemia. Mascherine acquistate nel marzo 2020 e mai veramente consegnate, nonostante 14 milioni di euro versati dall’amministrazione come anticipo.
Secondo quanto spiega il quotidiano diretto da Davide Vecchi, la Regione guidata dal dem Nicola Zingaretti non solo non ha mai recuperato le somme versate, ma ora si trova a dover fronteggiare anche un’ulteriore beffe, legata a una sentenza del Tribunale di Taranto.
La vicenda che mette in ombra la gestione regionale
I giudici tarantini, infatti, lo scorso 15 aprile hanno obbligato la Regione a coprire i debiti dell’azienda che non ha eseguito le forniture che le erano state chieste. Si parla di 4,5 milioni di euro da versare alla svizzera eXor Holdings Sa, una delle società legate alla vicenda delle mascherine che dopo avere portato in tribunale la Regione ora ha ottenuto il pignoramento verso terzi.
In sostanza, dopo i primi ritardi nelle consegne la Regione fece partire le prime revoche ma nella trattiva con l’azienda EcoTech spunta una polizza a garanzia degli anticipi, che fanno registrare un ammanco di 11 milioni nelle casse della Regione, senza avere ricevuto nemmeno una mascherina. La Regione blocca così il pagamento della consegna da parte dell’azienda Biolife, i cui vertici finiscono mesi dopo tutti sotto inchiesta.
Alla fine della giostra, il tribunale condanna l’ente pubblico a versare 4,5 milioni oggetto del credito vantato dalla società svizzera eXor verso Biolife. Che ora userà parte di quei soldi per restituirli alla Regione, nello specifico 3,5 milioni.
Una vicenda oscura e intricata dove però, alla fine dei conti, sarà la Regione a pagare sé stessa. Così le opposizioni di Fratelli d’Italia e Lega attaccano duramente il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e il suo vice Daniele Leodori, a loro avviso colpevoli degli ammanchi milionari nelle casse della Regione a causa di una cattiva gestione della pandemia intorno alla fine di aprile 2020.