Papa Francesco contro utero in affitto e pornografia, due “piaghe” di oggi

Il duro attacco di Papa Francesco contro l’utero in affitto e la piaga della pornografia, che il Pontefice non ha esitato a definite un “problema di salute pubblica”. 

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(Ansa)

Due pratiche profondamente legate in maniera specifica alla società contemporanea, che sempre più preoccupano la Chiesa per gli effetti dal punto di vista morale che si ripercuotono sulla società intera, su cui Bergoglio ha puntato il dito in un passaggio del discorso rivolto alla Federazione delle Associazioni familiari cattoliche in Europa, ricevuta in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, in occasione dei 25 anni dalla fondazione.

L’attacco del Papa a quelle che definisce piaghe sociali

Nel primo caso, Francesco ha definito realisticamente l’utero in affitto una pratica che vede “donne quasi sempre povere sfruttate e bambini trattati come merce”. Come noto, infatti, la Gestazione per altri è una pratica sostanzialmente illegale in gran parte degli Stati europei, a cominciare dall’Italia, ma nonostante ciò chi vi fa ricorso riesce comunque a eludere le normative nazionale rivolgendosi ad altri Paesi in cui al contrario è tollerata, quando non indirettamente sostenuta.

I casi delle numerose “fiere del bebè”, che purtroppo vanno in scena anche in Paesi come la Francia o l’Italia, a Milano, lo dimostrano senza girarci troppo intorno. Per questo negli ultimi anni numerose associazioni umanitarie e gruppi di intellettuali si sono rivolte a organismi internazionali, come l’Unione europea o l’Onu, per domandare una vera e propria moratoria internazionale contro quella che viene vista a tutti gli effetti come una nuova schiavitù del terzo millennio, peraltro già vista nella società antiche e pre-cristiane, con donne ridotte a schiave senza identità sociale chiamate alla gestazione per nobili o imperatori.

Per questo il Papa si è scagliato, ancora una volta, contro quello che pare come un vero e proprio mercimonio della vita. “La dignità dell’uomo e della donna è minacciata anche dalla pratica inumana e sempre più diffusa dell’utero in affitto, in cui le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce“, ha detto Papa Francesco durante il suo intervento.

La pornografia come un problema di salute pubblica

Subito dopo, arriva il suo attacco contro una problematica altrettanto diffusa nella società, su cui però raramente il Pontefice si era espresso in maniera così aperta e diretta. Vale a dire, contro quella che lui stesso ha definito “piaga della pornografia”, che ha spiegato essere “diffusa ormai ovunque tramite la Rete: va denunciata come un attacco permanente alla dignità dell’uomo e della donna”.

I numeri dei grandi colossi del settore nella rete lo dimostrano. Da anni si spiega che i siti di pornografia internazionale producono “numeri” da fare impallidire ogni altra realtà del settore, compresi i grandi portali di informazione ed esclusi i principali social network. Un problema talmente grave, alimentato dagli enormi introiti che modelle e modelli incassano su questo genere di siti, che ha portato sempre più operatori sanitari ad aprire centri specifici per questo genere di dipendenze, e su cui la Chiesa negli anni ha focalizzato diversi studi e attività pastorali.

Papa Francesco ha infatti spiegato che non si tratta solamente di “proteggere i bambini” e i minorenni da questi siti e dalla visione perversa dell’uomo e della donna che producono, spiegando che si tratta di un “compito urgente” che riguarda le autorità ma anche tutta la popolazione. Ma soprattutto “di dichiarare la pornografia come una minaccia per la salute pubblica”.

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(Ansa)

Si tratta non soltanto di proteggere i bambini, compito urgente delle autorità e di noi tutti, ma anche di dichiarare la pornografia come una minaccia per la salute pubblica”, ha sottolineato Francesco nel suo intervento, chiamando in causa i diversi attori sociali implicati nel fenomeno. “Le reti di famiglie, in cooperazione con la scuola e le comunità locali, sono fondamentali per prevenire, per combattere questa piaga, sanando le ferite di chi è nel vortice della dipendenza”.

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