Sta facendo discutere la nuova creazione Mattel. A chi è ispirata e perché famiglie e associazioni si stanno mobilitando
È ispirata a Laverne Cox, transessuale afroamericano diventato famoso per aver interpretato la detenuta Sophia Burset nella serie tv “Orange is The New Black” e noto per il suo impegno nelle battaglie pro-Lgbtq+, l’ultima creazione del colosso statunitense dei giocattoli Mattel. Si chiama “Barbie Tribute Collection Laverne Cox” ed è la prima bambola transgender dell’azienda Usa. “Siamo orgogliosi di sottolineare l’importanza dell’inclusione e dell’accettazione per ogni età”, ha affermato Lisa McKnight, vicepresidente esecutiva di Mattel e responsabile globale di Barbie. La Barbie, dal costo di circa 40 dollari, si ispira al modo di vestire di Cox e ha diversi accessori, tra cui un abito in tulle rosso scuro da red carpet e una tuta color argento metallizzato. “Spero che i bambini di tutte le identità di genere possano guardare questa Barbie e sognare”, ha sottolineato Cox. “Grazie alla Mattel e a tutto l’amore che avete dimostrato nel crearla. E grazie per questo momento da parte di tutta la comunità trans e lgbtq+ che sta vivendo in tempi davvero difficili, in particolare per i bambini trans“, ha spiegato su Instagram.
La petizione contro Mattel: “Ritirate il prodotto”
Diverse voci critiche si sono levate nei confronti di Mattel per la scelta di produrre questo nuovo giocattolo. Tra queste quella di CitizenGo, piattaforma globale di petizioni sul web attiva in tutto il mondo e particolarmente attenta ai temi etici e ai diritti dell’infanzia, ha duramente contestato l’ultima creazione dell’azienda Usa e ha lanciato una raccolta firme per chiedere a Mattel di ritirare il prodotto. Destinatario della petizione il vicepresidente del colosso americano e responsabile delle azioni, David Zbojniewicz. “L’azienda californiana, diventata famosa in tutto il mondo per i suoi giocattoli per bambine, ha deciso di pronarsi all’agenda progressista LGBTQ con un unico scopo: lucrare sulla pelle dei bambini sfruttando la propaganda arcobaleno e usufruendo della pericolosa ideologia gender-fluid”, si legge nel testo inviato dal team di CitizenGO agli utenti italiani. “Per 60 anni Barbie è stata considerata un simbolo di bellezza femminile e spesso criticata per i suoi standard irrealistici. Ed ora sponsorizza l’immagine di un uomo che afferma di sentirsi una donna? Sono questi i nuovi standard di “bellezza” femminili della Mattel? È così che pensano di rispettare le donne? È così che vogliono educare i nostri figli?”, si chiedono in un altro messaggio i promotori della petizione. “La Mattel vuole sfruttare il mese dell’orgoglio arcobaleno per un ritorno economico. Ma l’avidità della Mattel non può ricadere sulla pelle dei nostri figli”, sottolineano da CitizenGo.
Famiglie sul piede di guerra: è propaganda gender
Sulla stessa linea d’onda Pro Vita & Famiglia Onlus, associazione che riunisce genitori e famiglie. “Ennesimo caso di un giocattolo per bambini a chiaro tema Lgbt, con il palese intento di indottrinare e fare propaganda gender nei confronti dei più piccoli”, si legge sul sito della onlus. “Stiamo parlando del lancio della prima Barbie transgender, ispirata a Laverne Cox, l’attrice trans di “Orange is the New Black”. Come se non bastasse è la stessa attrice a palesare gli intenti della bambola, parlando di «giocattolo perfetto per i bambini di ogni identità di genere». Ecco, dunque, che senza neanche cercare di nascondere l’obiettivo della nuova trovata si parla apertamente di un concetto tanto antiscientifico quanto pericoloso per i più piccoli, quello di identità fluide e infinite, che sarebbero tali già in tenera età”.