Rita Bernardini ai nostri microfoni ha confermato quanto scritto sui social dopo il referendum sulla giustizia: “Non possiamo arrenderci”.
Il referendum sulla giustizia non ha dato i risultati sperati. Come annunciato da Turco ai nostri microfoni alla vigilia del voto, l’obiettivo del Partito Radicale era quello di raggiungere il quorum. Purtroppo la partecipazione è stata molto bassa e questo non ha permesso ai cinque quesiti, che hanno visto il sì vincere (in alcuni casi anche nettamente) sul no, non possono essere validati.
Uno stop che non ferma il cammino dei Radicali in questa battaglia per cambiare la giustizia. Gli italiani che sono andati a votare hanno ribadito la propria voglia di dare un cambio di passo su questi temi e Rita Bernardini sui social ha confermato che il loro cammino proseguirà.
Contattata dai nostri microfoni, membro del Consiglio generale del Partito Radicale, ha confermato quanto scritto sui propri canali social ribadendo che da parte loro non c’è nessuna intenzione di arrendersi.
Bernardini sui social: “Non possiamo arrenderci”
Come detto in precedenza, Rita Bernardini, contattata dalla nostra redazione, ha confermato quanto scritto sui social in un post.
“Alle elezioni politiche del 2013 – si legge – la Lista Amnistia Giustizia Libertà prese lo 0,19% dei voti espressi. Al netto della illegale mancanza di informazione con la quale in Italia devono fare i conti con tutte le istanze radicali, è bene ricordare che non votarono per quella sacrosanta lista voluta da Marco Pannella nemmeno i detenuti e i loro familiari. In tutta Italia, infatti, ci furono 65.022“.
“Non ci arrendemmo allora – ha scritto ancora sui social Rita Bernardini – non possiamo assolutamente arrenderci oggi nonostante questa debacle sui referendum sulla giustizia. Perché quando sono in gioco i diritti umani fondamentali non si deve mollare mai“.
Il Partito Radicale, quindi, ha voglia di continuare questa battaglia e vedremo se, magari con la nuova legislatura, si arriverà ad una riforma della giustizia direttamente in Parlamento senza passare tramite il referendum. Ma una cosa è certa: i radicali sono pronti a proseguire la propria lotta.