Il politologo, professore emerito di scienza politica sulle amministrative: “Conte ha fallito. Ecco i nuovi scenari per Letta”
Il crollo dei 5Stelle, l’ascesa di Fratelli D’Italia, il calo della Lega e il Pd costretto a rivedere gli scenari in vista delle elezioni del 2023. I risultati delle Amministrative ci portano a valutazioni importanti: per il presente e il futuro. Gianfranco Pasquino, politologo, professore emerito di scienza politica dell’Università di Bologna e volto noto della tv, commenta in esclusiva per Notizie.com i risultati delle urne.
“Cosa emerge da queste elezioni amministrative? Intanto una cosa molto preoccupante: i partiti e i candidati hanno dimostrato di non essere particolarmente attraenti nei confronti degli elettori. In un Paese civile è impossibile pensare che solo il 54% degli elettori ritengono importante presentarsi alle urne per eleggere il proprio sindaco. Non si tratta di un problema democratico, ma di un problema funzionale. Una democrazia dove votano pochi elettori, comunica poche preferenza a chi dovrà governare e questi governeranno come capita”. Nello specifico i risultati delle urne vanno però analizzati con attenzione. “C’è uno spostamento dentro il sistema partitico a favore di Fratelli D’Italia e a scapito della Lega e del Movimento 5Stelle, che si è disintegrato e la leadership di Conte mi sembra inadeguata”, continua Pasquino.
Il crollo dei 5Stelle è il dato più rilevante: dopo aver perso Roma, non aver presentato neanche un candidato a Parma ed aver visto ridurre in maniera drastica i propri voti in tutte le principali città, ci si interroga sul lavoro di Grillo, Conte e sulle scelte fatte in questi anni. “Hanno commesso un sacco di errori; si sono divisi sui loro principi fondamentali che avevano malamente delineato e peggio difeso, e quindi i risultati delle urne sono sotto gli occhi di tutti. Il problema è che non vedo la capacità di riprendersi. La molla portante era un’insoddisfazione verso il sistema partitico e politico. Ma oggi tutto è cambiato. La domanda che bisogna porsi è: oggi i 5Stelle sono in grado di presentare delle liste ed arrivare intorno al 10/15 %? Quali sono le idee di Conte che possano permettere al Movimento di uscire da questa fase di galleggiamento?”.
In discussione anche il famoso campo largo con il Pd. “Il Partito Democratico tiene, anche se dire che si tratta del primo partito, quando i numeri lo attestano al 21% fa un pò sorridere. Il campo largo può essere riproposto? Mi sembra molto difficile da costruire. Tutto si baserà sulla capacità di Letta di mettere insieme dei pezzi molto differenziati che si trovano intorno al campo largo“. Si viaggia quindi verso nuovi scenari in vista delle prossime elezioni? “Tutto dipenderà dal sistema elettorale. Bisognerà costruire un campo in base alle regole elettorali: due sono gli aspetti importanti: il Movimento 5 Stelle non può andare da nessun’altra parte, tranne che con il Pd, ma grillini e Democratici insieme non bastano per provare a sconfiggere il centro destra, supponendo che arrivi compatto. In mezzo ci sono uomini ambiziosi come Renzi e Calenda, che saranno decisivi, ma in base al sistema elettorale che si sceglierà”.