In occasione del matrimonio di Alberto Matano e Riccardo Mannino che ha avuto un eco mediatico non indifferente Alfonso Signorini ha scritto un significativo editoriale su Chi. Il direttore del giornale ha approfittato dello spazio a lui riservato per raccontare il suo coming out, e di come ha vissuto la sua omosessualità prima di renderla pubblica. Signorini ha ricordato di aver accettato di essere gay solo a 28 anni, prima si metteva sempre in discussione.
Alfonso Signorini: “Prima non mi accettavo”
Alfonso Signorini ha ricordato poi con tenerezza la sua infanzia, si sentiva un bambino in prigione: “Guardavo le bambole di mia sorella, le pettinavo di nascosto, ma l’orecchio era sempre vigile: appena sentivo i passi della mamma e del papà avvicinarsi alla mia cameretta, ritornavo a giocare con le macchinine o il Fort Alamo pieno di cowboy e indiani Apaches”. Il conduttore del GFVIP ha rivelato che anche durante l’adolescenza ha avuto avvisaglie diverse in merito al suo orientamento.
Signorini ha anche ammesso di essersi omologato ai suoi coetanei e di aver provato a negare le sue attitudini e questo perchè la società lo faceva sentire sbagliato: “Perché i ragazzi del suo quartiere facevano così, ho portato le ragazze in camporella e me ne sono pure vantato”. Non nega di aver sofferto molto e di aver faticato ad emanciparsi: “Non voglio parlarvi delle sofferenze che ho patito, me le tengo per me: mi hanno aiutato a essere quello che sono e, alla fine, le ringrazio pure”.
Alfonso Signorini: “Il matrimonio di Matano è una conquista”
Oggi Alfonso Signorini è una persona realizzata professionalmente e anche nella vita privata, ha trovato un suo equilibrio interiore e anche con il contesto social. Tuttavia il giornalista non può negare che il matrimonio di Alberto Matano è stato una vera conquista che insegna quanto ci sia bisogno di amore in ogni sua forma:
“Il matrimonio di Alberto e Riccardo è davvero una conquista. Una conquista che ci fa andare a testa alta. E che ci insegna, se mai ce ne fosse bisogno, che l’Amore, quello vero, è uno solo. Ed è quello che rende questa vita unica e straordinaria”.