L’ex campione azzurro e del Milan ricorda l’assegnazione del 1989 quando arrivò secondo, dietro soltanto a Van Basten. Poi su Messi: “Straordinario, ma l’avrei dato a Lewandowski, grandioso nelle ultime due stagioni”.
Il podio delle polemiche: primo Lionel Messi, secondo Robert Lewandowski, terzo Jorginho. Settimo Pallone d’Oro per l’argentino, ha scavalcato a sorpresa il polacco, per la seconda volta di fila a bocca asciutta nonostante i favori del pronostico. Dopo la non-assegnazione della scorsa stagione a causa del Covid (l’avrebbe conquistato a mani basse con la vittoria in Champions League del suo Bayern Monaco), stavolta si è visto superare dall’ex Barcellona, da quest’estate al Paris Saint Germain per un nuovo capitolo della sua illustre carriera. Per un commento a caldo la redazione di notizie.com ha contattato in esclusiva Franco Baresi, uno dei difensori più forti della storia del calcio.
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“Lewandowski grandioso, ha influito la Copa America”
Il suo pensiero non si discosta da quello di molti suoi ex colleghi o addetti ai lavori: “Sono sincero, io avrei votato Lewandowski”, le parole dell’ex campione azzurro e del Milan. “Messi comunque è un calciatore straordinario, non si può discutere il suo talento. Lui e Cristiano Ronaldo, negli ultimi dieci anni, hanno fatto cose strabilianti. Come si marca? Eh, non lo so mica… Ora ci si può riuscire meglio, si muove un po’ meno, fino a qualche stagione fa era sicuramente più difficile”. La Copa America e il successo dell’Argentina hanno spostato i voti in favore della Pulce: “Credo che abbia influito molto come competizione, però il rendimento di Lewandowski è stato grandioso sia in Bundesliga, sia in Champions League in questi ultimi due anni. A volte non si capisce bene il criterio di assegnazione”.
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Secondo nell’89: “Potevo vincere il Pallone d’Oro, ma c’era Van Basten…”
Un Azzurro si è piazzato dietro ai due nomi più discussi del momento: “Jorginho ha fatto molto bene con la Nazionale e con il Chelsea, ha vinto Europeo e Champions League, ha avuto un bel riconoscimento. Arrivare terzo è comunque un bel riconoscimento. Si faceva il tifo per lui in quanto italiano, ma quando hai davanti calciatori del genere, come Messi, Lewandowski e dico anche Mbappé, diventa veramente complicato stargli davanti. Chi fa gol emoziona sempre di più rispetto a un giocatore che ha compiti diversi”. Baresi, il Pallone d’Oro, l’ha sfiorato. Almeno uno l’avrebbe meritato: “Potevo vincerlo, ma va bene così, mi accontento di essere arrivato secondo, anche io giocavo con tanti fenomeni…”. Soltanto Marco Van Bastan prese più voti di lui nel 1989. A proposito di fenomeni…