Catania, omicidio Elena: il (macabro) piano della mamma

Catania, omicidio della piccola Elena Del Pozzo: ecco come ha studiato, in ogni minimo dettaglio, l’omicidio sua madre

Catania, il macabro piano della madre che ha ucciso la figlia
Catania, l’ultimo abbraccio tra la madre e la figlia Elena (Ansa Foto)

Un pugno al cuore. Questa storia drammatica è davvero un pugno al cuore. Non potrebbe essere altrimenti. Ogni giorno che passa fuoriescono dei particolari ancora più inquietanti di questa vicenda che non avremmo mai voluto raccontare. L’uccisione della piccola Elena Del Pozzo che, a breve, avrebbe compiuto cinque anni. A farla fuori la madre, colei che le ha dato la vita e gliel’ha anche tolta. Era partito tutto da un presunto rapimento ad opera di tre uomini. Tutti mascherati ed uno addirittura con una pistola. Il tutto si sarebbe verificato non appena madre e figlia escono dall’asilo. Non era vero assolutamente niente.

Come potete vedere dall’immagine questo è l’ultimo frame in cui la piccola, dopo una giornata divertente passata insieme ai suoi amici, riabbraccia la madre dopo varie ore. Non poteva neanche immaginare che quello sarebbe stato il suo ultimo abbraccio e che, cosa più inquietante, sarebbe arrivata l’ora della sua morte perché lo aveva deciso la madre. Martina Patti aveva studiato ogni minimo dettagli. Anche se erano troppi i racconti che non tornavano ai carabinieri che, dopo un lungo interrogatorio, l’hanno fatta crollare ed infine confessare dell’omicidio.

Catania, omicidio Elena Del Pozzo: il piano della madre

Il piano diabolico della madre
Martina Patti, madre ed omicida di sua figlia Elena (Ansa Foto)

Come riportato in precedenza aveva studiato tutto nel minimo dettaglio. In primis inscenando un rapimento mai avvenuto. Secondo una prima ricostruzione da parte dei carabinieri la donna l’avrebbe uccisa con una zappa. Una serie di colpi alla schiena e al collo. Dopo averle tolto la vita ha usato 5 sacchi per la spazzatura ed ha avvolto il corpicino della figlia e lo ha caricato in auto per poi scaricarlo su un campo poco distanza dalla loro abitazione (a 600 metri).

Tutto per mettere in scena un rapimento che non ha mai convinto del tutto i carabinieri che, alla fine, l’hanno fatta confessare. La 23enne è stata arrestata a Mascalucia e si trova in isolamento. Viene tenuta sotto controllo affinché la stessa possa fare dei gesti estremi. Smentita la voce di una possibile “collaborazione”: la donna avrebbe agito da sola. Nelle prossime ore dovrebbe essere interrogata. A breve, invece, i risultati dell’autopsia.

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