Scontro aperto tra Lollobrigida e Calenda, il primo: “Lo ricordo in un film…”

La replica dell’esponente di Fratelli d’Italia e capogruppo alla Camera alle parole del leader di Azione che ha attaccato il suo partito definendolo inadatto a governare. 

lollobrigida
(Ansa)

Francesco Lollobrigida è capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, e di fronte alla caccia a Giorgia Meloni che sembra essersi innescata in questi giorni, dopo avere realizzato che il partito meloniano è sempre più proiettato a Palazzo Chigi per le prossime elezioni, non ci sta. Così replica duramente, seppure “con la serenità che ci contraddistingue da sempre”, spiega al quotidiano Libero.

In particolare, il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti chiede cosa ne pensi Lollobrigida delle accuse rivolte al suo partito e a lui nello specifico da Carlo Calenda. “L’Italia ha tanti problemi. Se la Meloni pensa di risolverli con Lollobrigida…“, è quanto detta da Calenda che hanno stizzito e non poco l’esponente meloniano.

Le parole stizzite di Lollobrigida agli attacchi di Calenda

“Lo ricordo da bambino ottenere un prestigioso posto di rilievo in una serie televisiva pagata dalla Rai, diretto dal nonno, il regista Comencini, che evidentemente lo scelse come uno dei protagonisti dopo un’attenta selezione familiare…“, replica ironico Lollobrigida, riferendosi alla parte che Calenda bambino interpretò nel film Marcellino pane e vino, diretto nel 1191 da Luigi Comencini in rifacimento della famosa pellicola del 1955 di Ladislao Vajda.

Il discorso poi si fa più serio, e vira verso quelli che Lollobrigida definisce “danni fatti da ministro” da parte di Calenda. “Penso ai lavoratori della Embraco, azienda costretta a chiudere, a quelli di Almaviva o dell’Ilva di Taranto: tutti dossier delicati che Calenda ha gestito da ministro dello Sviluppo economico”, e che l’esponente di Fratelli d’Italia non giudica di certo positivamente per come si sono conclusi. Il punto per il capogruppo è che “Calenda non ha capito una cosa: non è lui a dover giudicare, ma i cittadini. Si governa con il consenso: Fdi ce l’ha, Azione non mi pare”.

Gestione cookie