Follia tamponi a scoppio ritardato: siamo al caos più totale

Aumentano i casi di persone che risultano negative al tampone nonostante i sintomi, per poi diventare positive successivamente. Si rischia il caos

Ricordate l’inizio della pandemia, quando mancavano i tamponi e sembrava quasi impossibile riuscire a sapere se avevamo o no contratto il virus? A distanza di due anni e mezzo la situazione potrebbe addirittura essere peggiorata. Gli strumenti per la misurazione dell’infezione esistono, ma rischiano di essere inadatti. O per lo meno, il risultato immediato va preso con le pinze.

Covid, a Milano file per il tampone
Tampone (screenshot video YouTube)

Cosa sta accadendo? Semplice: molte persone lamentano di essere risultate negative al tampone, nonostante la presenza di sintomi, per poi risultare positivi una volta che la fase più acuta è passata. Un problema serio, che gli esperti non sottovalutano, in vista dell’autunno quando il picco delle infezioni rischia di tornare in crescita. Mentre all’inizio della pandemia esistevano pochi mezzi per rilevare l’infezione, oggi tra tamponi domestici, in farmacia e negli studi specialistici, è facile testare la propria situazione. Ma se i risultati sono contrastanti, come ci si deve comportare?

Di prassi, una volta appurati i sintomi, si cerca conferma dell’avvenuta positività attraverso il tampone. Ma se questo risulta negativo, la persona che lo ha fatto, è libera di poter continuare ad uscire e vivere liberamente la propria vita. E se, come sta accadendo a tante persone, diventa positiva a distanza di pochi giorni, i rischi sono altissimi. Il ritardo nella valutazione sembra dipendere da questioni prettamente biologiche. I problemi sono enormi: intanto si costringe una persona all’isolamento quando (di logica) l’infezione è in fase di risoluzione; al contrario, nel momento massimo della malattia (quando si è sintomatici) si rischia di aumentare la diffusione.

Gli esperti sanno cercando di studiare il caso e capire perchè molte persone manifestano sintomi compatibili con il Covid-19 risultando però negative al tampone, arrivando a positivizzarsi solamente quando ormai i sintomi si sono affievoliti o addirittura sono del tutto scomparsi. Quali possono essere le cause? Per ora nessuna risposta ufficiale. La prima potrebbe essere legata alla manifestazione del virus e le aree che colpisce: se il Covid-19 attacca prima lo stomaco (portando a sintomi vicini a quelli del virus intestinale) o altre zone, arrivando al naso e alla gola solo in un secondo momento, il tampone rischia di essere negativo. L’ipotesi potrebbe essere confermata dall’evidenza  che l’accumulo di virus nel naso con la variante omicron è mediamente inferiore rispetto alla variante delta.

 

Gestione cookie