Dopo l’aumento dei tassi deciso dalla Bce, ora mutui e finanziamenti costano di più. Così rialza la testa anche lo spread Btp-Bund.
Una grande volatilità per i titoli di Stato è infatti prevista sui mercati, e nel frattempo si attende la riscossa dei titoli bancari, energetici e utility.
La Banca centrale europea ha annunciato il doppio aumento dei tassi di interesse, di 25 punti base a luglio e 50 a settembre, questo innescherà molto probabilmente una serie di conseguenze pesanti su famiglie e imprese.
Cosa accadrà ora a mutui e finanziamenti
Ad esempio i mutui e finanziamenti saranno più cari, ma allo stesso modo anche i rendimenti per i titoli di Stato estremamente volatili. Come è anche dato quasi per certo l’arrivo della riscossa per i titoli finanziari, energetici o per utility. Saranno quindi gli effetti sui mutui che penalizzeranno maggiormente le famiglie, mentre si immagina una difficoltà crescente sui consumi, con l’inflazione che abbatterà il potere d’acquisto del denaro e i ceti medi che saranno obbligati a rivedere le proprie spese.
Se ormai ci si stava abituando a mutui a prezzo quasi zero, si aspetta un vero terremoto in arrivo nel settore, che porterà a termine la tendenza ormai in atto da qualche mese. Il costo dei mutui sarà maggiore, e ormai quella del tasso fisso diventerà un’opzione quasi obbligatoria. Da un mese i mutui variabili hanno infatti cominciato a salire, anticipando le mosse dell’Eurotower, tanto che ora sono in media all’1,08%, a differenza dello 0,87% di un anno fa.
Le simulazioni oggi indicano conveniente convertire il mutuo fisso, che nel 2014 interessava un quarto del totale, oppure scegliere il variabile con un tetto massimo. Da ora però anche i finanziamenti per le imprese saranno più cari, e costeranno di più gli oneri per finanziare il capitale circolante. Tuttavia, “quella della Bce sono mosse tutto sommato attese”, ha commentato nei giorni scorsi il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio Mariano Bella. A suo avviso, infatti, il costo del credito aumenterà “ma si può limitare l’impatto con un ragionevole intervento dello Stato attraverso moratorie fiscali e bancarie”.