L’inchiesta del quotidiano La Verità fa luce sui calcoli a loro avviso errati da parte dell’Iss riguardanti l’efficacia dei farmaci e delle infezioni.
Secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro l’Istituto Superiore di Sanità avrebbe sbagliato i conteggi riguardanti efficacia e impatto delle infezioni, mentre la catena degli errori di comunicazione compiuti da parte di chi doveva gestire l’emergenza sanitaria sarebbe ancora più lunga. “Continuano a non raccontare la verità su vaccinazioni, ricoveri, contagi, guariti”, tuona il quotidiano focalizzandosi sul mondo dei “guariti”. I report settimanali sull’impatto delle infezioni e sull’efficacia vaccinale sarebbero infatti errati fin dalla loro scrittura.
I numeri criticati dal quotidiano La Verità
Dai numeri e dai report che emergono settimana per settimane, il quotidiano riporta uno per uno errori e strafalcioni, ad esempio quando si parla di dato stabile mentre in realtà ci sono variazioni, o di aumenti quando ci sono diminuzioni e viceversa. “Qualcosa non quadra”, è il commento.
Ad esempio nel Report del 10 giugno si riporta che la percentuale è stabile mentre quello che è emerge facendo un confronto è un aumento dal 5,9% al 6,3%. “Una clamorosa svista? Per quale motivo un dato che non dovrebbe subire variazioni in base a semplici calcoli matematici viene addrittura indicato in crescita? Forse perché si vuole fare passare il messaggio che gli anticorpi prodotti dalla malattia sono meno efficaci di quelli del vaccino così da preparare il terreno alla nuova campagna di vaccinazione da settembre in poi?”, è la domanda caustica.
Non sarebbe nemmeno la prima volta che l’Iss e il Ministero della Salute riportano dati sbagliati, continua La Verità. In primis, il concetto più criticato in assoluto riguardante la gestione dell’emergenza pandemica, vale a dire l’idea che i vaccinati fossero immuni dal virus, come poi i fatti hanno smentito. Mentre in realtà la divisione sociale aumentava ferocemente.
Lo stesso per il green pass, che secondo il Ministro Roberto Speranza consentiva ai cittadini ” di frequentare gli ambienti al chiuso in maniera sicura”, mentre l’evolversi della pandemia ha mostrato scenari differenti. O infine per la vaccinazioni ai bambini da 5 ai 18 anni. “Peccato che nel mondo non esistevano evidenza scientifiche che dimostrassero l’efficacia del vaccino per questa fascia di età”, conclude La Verità. Affranto del fatto che, anche lì, “niente e nessuno riuscì a fermare la macchina dei vaccini per i più piccoli”.