Ucraina, il ‘NYT’ svela il report delle ‘Forze Speciali Nato’

Ucraina, il ‘New York Times’ ha rilasciato un report per quanto riguarda le ‘Forze Speciali’ della Nato impegnate proprio nel paese orientale

Il NYT rilascia il report sulla guerra in Ucraina
Soldati impegnati in Ucraina (Ansa Foto)

123mo giorno di conflitto in Ucraina. La nazione di Zelensky, questa mattina, non si è svegliata assolutamente nel migliore dei modi. Per nulla una novità. Purtroppo stamattina la capitale Kiev è stata bombardata da missili da crociera proveniente dai russi. Una nube nera altissima copre tutta la città.

Nel frattempo, però, un interessante articolo riportato dal noto quotidiano americano ‘New York Times‘ per quanto riguarda le forze speciali di paesi della Nato operative in Ucraina dopo l’inizio del conflitto della guerra provocato dalla Russia. In un report basato sulle informazioni che sono state fornite da 3 fonti ha riferito che una buona parte di commando (di paesi che comprendono Regno Unito, Francia, Canada e Lituania) hanno operato nel paese orientale.

Poco prima del 24 febbraio, ovvero l’inizio del conflitto, gli Stati Uniti D’America hanno deciso di ritirare tutti i 150 istruttori militari. Sempre secondo quanto riporta il giornale pare che i reparti delle forze speciali o sono rimaste nel paese impegnato nel conflitto oppure sono usciti dal paese.

Ucraina, svelato il report delle Forze speciali Nato

Il NYT rilascia il report sulla guerra in Ucraina
Guerra in Ucraina (Ansa Foto)

I commando sarebbero stati impegnati nell’addestramento delle truppe ucraine e che avrebbero fornito loro tutte le informazioni necessarie per l’impiego delle armi. Non è finita qui visto che, a quanto pare, le forze speciali degli USA hanno creato un vero e proprio “hub” della coalizione in Germania.

Per quale scopo? Quello di pianificare e coordinare l’assistenza militare alle truppe attaccate in questo conflitto. Hanno voluto utilizzare una parola per poter descrivere questa operazione viene chiamata “cellula”. Il tutto si è allargato fino a comprendere ben 20 nazioni. Nulla di diverso da quello che è stato impiegato dagli stessi militari americani e degli alleati della Nato nel loro periodo in Afghanistan.

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