Stanno facendo il giro del mondo le foto con i ‘lividi’ presenti sul corpo dei nuotatori, anche italiani. Ecco che cos’è il cupping.
Le immagini con la presenza dei lividi sul corpo dei nuotatori, anche italiani, stanno facendo il giro del mondo. In particolare, si tratta di segni violacei sul busto e sulle braccia causati dalla terapia cinese del cupping, utilizzata da tutti gli sportivi per recuperare dopo le fatiche di una gara.
Una terapia che consiste, come riportato da Libero, nel disporre sulle parti doloranti alcune ventose di vetro di forma sferica per creare, dopo averle riscaldate, una sorta di effetto sottovuoto che stimola i muscoli, allevia il dolore e agevola il flusso sanguigno.
Un metodo che provoca questi strani cerchi sul corpo dei nuotatori, ma fortunatamente non si tratta niente di grave. La terapia è arrivata anche in Italia e i primi ad utilizzare questo tipo di recupero sono stati Nicolò Martinenghi e Gregorio Paltrinieri.
Il cupping spopola nel nuoto
Il cupping è una terapia che ormai spopola nel nuoto. La pratica sarebbe antichissima e sono molti gli atleti che utilizzano questo metodo per recuperare dai dolori. Nel 2016 è stato lo stesso Michael Phelps a fare la coppettazione per riuscire a ritrovare una grande forma fisica.
“Ho chiesto di fare cupping – aveva detto il nuotatore americano – perché mi sentivo un po’ dolorante. Il mio allenatore deve averlo fatto un po’ forte, e mi ha lasciato qualche livido“. Ora sono anche gli italiani ad utilizzare questo metodo per recuperare dalle gare.
Si tratta di una terapia fondamentale soprattutto in un momento della stagione dove gli impegni sono diversi e il tempo di riposare è davvero minimo. Infatti, tra meno di due mesi ci sono gli Europei a Roma e questi appuntamenti non aiutano a recuperare dagli sforzi dell’ultimo Mondiale.
Per arrivare all’appuntamento della Capitale al massimo della forma, gli atleti adottano tutti i possibili metodi per recuperare il prima possibile e tra questi c’è anche la terapia cinese del cupping.
