Sappiamo benissimo che in questo periodo davvero la situazione che riguarda il meteo è a dir poco infermare. Tanto è vero che il governo ha deciso di lanciare un appello, con tanto di allarme, alla popolazione: non sono mancate le polemiche con conseguente caos.
A partire dal mese di giugno siamo arrivati a delle temperature che non stanno davvero né in cielo e né in terra. Se non si è trattato di un record allora davvero poco ci manca. Non solamente in Italia ed in Europa, ma anche a tantissimi chilometri di distanza.
In particolar modo in Giappone dove nella capitale, a Tokyo, sono state registrate delle temperature altissime.
Si sono raggiunti i 35 gradi, un caldo così la popolazione non se lo ricorda affatto. Tanto è vero che anche il governo ha deciso di correre ai ripari chiedendo un grandissimo sforzo alla sua popolazione per cercare di affrontare, nel migliore dei modi, questa situazione che sta diventando sempre di più critica. Anche se la richiesta, a dire il vero, è decisamente particolare. A quanto pare, però, si tratta dell’unica soluzione per risolvere il problema.
Caldo infernale, Tokyo chiede una grande mano alla popolazione
E’ stato chiesto a ben 10 milioni di residenti della capitale di spegnere le luci. Il motivo di tutto questo? Evitare dei blackout. L’obiettivo è chiaro: quello di risparmiare quanto più energia possibile. Lo ha fatto capire direttamente il direttore della politica dell’approvvigionamento elettrico del ministero, Kaname Ogawa. In poche parole è stato chiesto una importante riduzione del consumo di energia (in particolar modo luce e aria condizionata) durante le prime ore serali, ovvero quando il tasso di riserva scende.
Tanto è vero che a Tokyo la situazione è pronta a peggiorare. Il caldo record è stato raggiunto in un’altra regione: precisamente nella città di Isesaki dove è stata superata la temperatura di 40°C. Non è finita qui visto che lo stesso Governo, per via del caldo infernale che c’è nel paese, ha invitato la popolazione a togliere la mascherina all’aria aperta. Anche se la maggior parte continua ad indossarla, onde evitare contagi da Covid.
