Dichiarazione dei redditi: come comportarci con le criptovalute

Ecco come si devono considerare gli investimenti in criptovaluta dal punto di vista del Fisco e come si calcolano le plusvalenze

Quando si investe ad esempio nel bitcoin e si cerca chiaramente un vantaggio economico da questa azione, occorre avere anche piena consapevolezza del fatto che si sta operando all’interno di un regime completamente previsto dalle normative fiscali, quindi ogni investimento o ogni operazione fatti in criptovalute corrispondono specifici obblighi di trasparenza nei confronti del Fisco.

Come vengono tassate le criptovalute

Il punto fermo dal quale partire per comprendere come l’Agenzia delle Entrate interpreti gli investimenti in valuta virtuale consta nel fatto che questi tipi di asset sono di fatto equiparati alle valute estere. Ciò implica che la tassazione vada commisurata esclusivamente alla plusvalenza eventualmente creata dal proprio investimento.

Una soglia minima

In particolare è prevista la tassazione delle plusvalenze derivanti dalla cessione di cripto valute quando la giacenza in valuta di tutti i depositi personali, virtuali e non, complessivamente intrattenuti nell’anno di riferimento sia superiore a euro 51.645,69 per almeno sette giorni lavorativi continuativi nel periodo d’imposta. Possiamo fare due esempi pratici per capire meglio:

Consideriamo di aver acquistato a luglio del 2021 l’equivalente di 60.000 € di bitcoin e di non aver fatto più nessuna operazione fino al 31 dicembre. In questo caso non dovremmo denunciare nulla perché si tassa l’eventuale plusvalenza che si genera in caso di vendita della cripto, e non abbiamo fatto nessuna vendita, o di prelievo della stessa, e non abbiamo fatto alcun prelievo.

Ora invece immaginiamo che a luglio del 2021 facciamo un acquisto di 60.000 euro in bitcoin e il 26 agosto 2021 decidiamo di venderle, incassando circa 80.000 Euro. Non detenendo altre valute virtuali e fino alla fine dell’anno non effettuiamo nessun’altra operazione, ecco che  la plusvalenza dei 20.000 € avrebbe subito la tassazione al 26%.

Gli obblighi di monitoraggio fiscale, conseguenti alla detenzione della criptovaluta, si concretizzano nell’integrazione del modello 730, compilando il quadro RW del modello Redditi PF.

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