Marco Saverio Loperfido presenta ‘Le lucertole ricominciano a Friburgo’

Ilaria Solazzo giornalista pubblicista e blogger ha intervistato per Notizie.com lo scrittore Marco Saverio Loperfido

Ciao Marco e benvenuto sulla nostra testata giornalistica. Partiamo subito dalla prima domanda. Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di scrittore?
“Per me scrivere non è un lavoro, dunque non parlerei espressamente di ‘carriera’. Per me scrivere è un mezzo di espressione, di conoscenza del sé, del mondo e degli altri, uno strumento grazie al quale faccio ricerca. Esploro possibilità. La pubblicazione dei miei testi inoltre è la naturale conseguenza del mio voler comunicare agli altri le mie scoperte. È il passaggio sociale del mio vivere e riflettere. Ma ne esistono anche altri: parlare a tu per tu con le persone per esempio, senza passare necessariamente dal libro stampato. Se gli editori smettessero di pubblicare i miei testi non ne sarei ovviamente felice, ma continuerei a scrivere, esplorare, ricercare, comunicare in altro modo. Cosa mi spinge a fare tutto questo? Un’inquietudine di fondo, che è benedizione e maledizione allo stesso tempo”.

Hai delle abitudini particolari durante la scrittura?
Scrivo a penna, che mi dà la possibilità di sentire il fluido processo dell’esplorazione interiore. Poi trascrivo usando un programma di dettatura vocale, che mi restituisce il suono del testo. Infine limo al computer, attività più razionale e discreta, intendendo con il termine “discreto” un’attività discontinua e mestierante“.

Quale messaggio hai voluto lanciare con il tuo libro edito da “Annulli editori”?
“‘Le lucertole ricominciano a Friburgo’ è un’esperienza di viaggio a piedi di ben cinque mesi e mezzo, da casa a Bruxelles, con i miei compagni di vita Marina e Bricco. Impossibile non scrivere durante il cammino. Se le gambe esplorano il mondo, le parole scritte esplorano i territori dell’anima, che si fanno specchio dello spazio attraversato. “Le lucertole ricominciano a Friburgo” è il diario di questo viaggio, con le fotografie di mia moglie Marina Vincenti”.

Marco Saverio Loperfido 'Le lucertole ricominciano a Friburgo'
Marco Saverio Loperfido ‘Le lucertole ricominciano a Friburgo’

Come mai tanti di noi, a tuo avviso, affidano la propria vita al destino?
“La parola ‘destino’ non mi piace. Dà l’idea di un binario in cui siamo inseriti, il che ci fa sentire protetti. A me piace di più pensare alla vita come a una narrazione continua, faticosa e stupenda allo stesso tempo. Le vite delle persone come dei romanzi che si incontrano, mischiandosi. Spesso non si capisce nulla, ma altre volte le orchestre si amalgamano sorprendentemente, suonando sinfonie meravigliose, senza che ci sia un solo e vero autore. Poi però è anche vero che rileggendo tutto quello che si è vissuto si scorgono delle linee narrative che tornano, forse quelle linee sono il nostro destino”.

Mentre scrivevi il tuo libro avevi già in mente tutta l’opera nella sua totalità?
In questo caso sì. Sapevo che il diario sarebbe stato dell’intera esperienza di viaggio. Ma è facile avere una visione d’insieme nella narrativa di questo tipo. La struttura la conferisce il cammino“.

Qual è il libro più bello che hai scritto fino ad oggi?
Il mio libro più bello non è pubblicato, ed è Sonja I.C., che scrissi a 26 anni. Lo scrissi in pochi giorni, fluendo felice sul foglio come un pesce nei flutti, felice e spensierato, con il solo gusto di copiarmi sul quaderno. Ridevo, scuotevo la testa quando mi venivano certe idee, mi alzavo quando non c’era più niente da scrivere e riprendevo anche a notte fonda se mi visitava lo spunto su come proseguire. È la storia di un giovane che s’innamora di un’attrice, ma la conosce solo attraverso le sue recite e non sa se è innamorato di qualcosa di reale o di immaginario“.

Come hai scoperto la passione per la scrittura? Come l’hai coltivata?
“Ho scoperto la passione per la scrittura provando, istintivamente, a dare sfogo al mio mondo interiore usando le parole. Ma perché uno scelga la penna invece che il pennello, la cinepresa invece che le note, è un mistero che affonda le sue radici nella propria storia genetica, culturale, biografica, che non potrà mai essere spiegato del tutto”.

Com’è cambiata la tua vita scrivendo?
Ha ricevuto più profondità. Tornando in superficie dopo la scrittura di un testo, sia un saggio o un romanzo, ho più aria per vivere, come un essere mitologico che per volare nel cielo a grandi altitudini abbia necessità di andare a pescare il suo ossigeno nelle profondità del mare. Un delfino che salta e si inabissa o un uomo che cammini mettendo un passo dopo l’altro. Vivere-Scrivere, Vivere-Scrivere, Vivere-Scrivere…“.

Che sensazione si prova dopo aver pubblicato un bel libro?
Come quando un figlio se ne va via di casa“.

Sei già in attivo con la stesura di un ulteriore manoscritto?
Scrivo sempre, come detto. Finché avrò qualcuno interessato a pubblicare ciò che scrivo pubblicherò, anche con la più piccola delle case editrici che esista. Altrimenti rimangono i miei manoscritti, che prima o poi il tempo sbiadirà, lasciandoli finalmente sparire come succederà ad ogni cosa di questo universo, perfino per il nostro Sole“.

Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
Non ho la presunzione di rispondere a questa domanda. Anche il più sentito dei regali si può trasformare in una maledizione. Viceversa nella vita quello che sembra di primo acchito una tragedia può dare i suoi frutti inaspettati. Il mondo è quello che è e bisognerebbe amarlo nella sua imperfezione. Cerco di migliorare me stesso, di farmi dei regali, di farne, ma sempre a qualcuno non all’umanità in generale“.

Ci sveli due tuoi sogni nel cassetto?
Il primo dei miei sogni nel cassetto è poter camminare fino a 120 anni con Marina, il secondo è che lei condivida questo stesso sogno“.

Cosa bolle in pentola?
“Le Strade Maestre, un progetto educativo incentrato sullo svolgimento di un anno scolastico itinerante. Si rivolge a giovani che devono iscriversi alla terza classe del liceo scientifico, provenienti da tutta Italia. Prevede che un gruppo di quindici scolari, accompagnati da cinque Guide Ambientali Escursionistiche, che svolgono anche il ruolo di insegnanti, segua a piedi un percorso di oltre mille chilometri attraverso la penisola, alternando giornate di cammino a periodi residenziali. Io sarò una delle guide-insegnanti. Si partirà a settembre 2023. Ma se volete saperne di più: https://www.strademaestre.info/

http://www.annullieditori.it/autori/marco-saverio-loperfido/

http://www.annullieditori.it/libri/le-lucertole-ricominciano-a-friburgo/

http://www.annullieditori.it/libri/la-seconda-forma-del-sogno/

 

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