Bimba vittima a scuola delle baby bulle: l’incubo continua dopo la denuncia

Minacce pesantissime, la paura di andare a scuola e problemi fisici: la bimba è stata presa di mira dalle baby bulle, ma per lei c’è un’altra amara sorpresa.

Non voleva più andare a scuola, si chiudeva in camera, chiedeva alla mamma di non accompagnarla più. Stava male, vomitava, lamentava capogiri ogni volta che varcava la porta della sua classe.

Baby bulle scuola
Immagini da una scuola italiana (Ansa)

Per la bimba di 10 anni, innamorata della scuola, dello studio ma anche delle amicizie che coltivava all’interno dell’istituto, tutto è cambiato in pochi giorni. Quell’entusiasmo si era trasformato in un blocco totale, nel rifiuto di andare a scuola a Genzano, cittadina dei Castelli Romani. Poi l’intervento della madre, raccontato al quotidiano Il Messaggero. 

La bimba di 10 anni era stata presa di mira da un gruppo di baby bulle. Una di loro le aveva mandato un messaggio diretto e molto pericoloso. “Comprerei una macchina per metterti sotto e ammazzarti”, era la minaccia per la figlia, che aveva ricevuto anche altri insulti, era derisa durante le interrogazioni. In una occasione le fu detto che al gruppo si sarebbe aggiunto anche un ragazzino per gonfiarla di botte. La mamma non si è persa d’animo. Ha raccontato tutto alle maestre, ha coinvolto il vice preside e il responsabile antibullismo. Quando tutto sembrava poter finire però, è arrivata un’altra brutta notizia, che ha dell’incredibile.

Bimba vittima delle baby bulle: la risposta è sconcertante

Mascherine scuola
Caso di bullismo a scuola, la denuncia di una mamma © Ansa

Dopo aver terminato l’anno scolastico, mamma e figlia si sono recate a scuole per consultare l’esito dei voti e le sezioni assegnate per le scuole media. La bimba vittima delle baby bulle ha però scoperto che anche nella nuova avventura scolastica sarà nuovamente insieme a chi l’aveva presa di mira.

La madre non si è persa d’animo, si è rivolta in segreteria sollevando il problema, ma la risposta è stata assurda. A lei è stato infatti riferito che la scelta è stata presa per recuperare la bambina più violenta. La palla passa in mano quindi ai vertici scolastici dopo la richiesta di cambiare sezione. “Ho sollecitato nuovamente la polizia – ha ammesso la mamma della bimba -, lasciate studiare in pace la mia bambina che tra poco affronterà l’adolescenza, un periodo già delicato. Non possiamo rivivere questo incubo”. 

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