In una città messa in ginocchio da tanti, troppi problemi, gli incendi prendono il sopravvento e i pompieri devono coprire una superfice di oltre 5000 km quadrati
La puzza di ferro bruciato e della plastica delle gomme o dei cruscotti delle macchine che si squagliano si sta spargendo sempre di più nell’aria della capitale dopo il maxi-incendio di Centocelle. O della mondezza che qualche settimana fa è bruciata a Malagrotta, per non dimenticare di Pineti Sacchetti e di altri incendi. Può essere uno scenario catastrofico, ma a piccole dosi e senza nemmeno accorgersene, tutta questa schifezza entra nei polmoni e può creare dei fastidi. Una puzza di cui non se ne può più. E Roma, in qualche modo, soprattutto chi la vive e chi ci abita, in qualche modo, ne sta pagando le conseguenze. I romani, insomma, non ne possono più, sicuro.
Un odore sgradevole con cui i vigili del fuoco combattono da sempre all’esterno, andando a contrastare le fiamme e prendendosi di tutto, pure gli insulti della gente, ma anche all’interno del loro stesso corpo. Si succede anche questo, con uomini, perché queste sono, che lavorano, ma in condizioni davvero disagiate, in riferimento soprattutto ad altre strutture operative nazionali. E la politica che fa? Resta in silenzio, guarda e osserva tutto, ma in modo colpevole gira la testa dall’altra parte e spartisce ordini senza alcun tipo di logica, per poi usare belle parole nei confronti degli stessi vigili del fuoco, apostrofandoli come “eroi” per fare bella figura. Ma se i mezzi scarseggiano e poco funzionano, che ci siano vigili che giurano e vengono assunti a 55 anni (si avete capito bene), o che agli stessi vigili venga costretto di andare a fare la spesa perché è stato soppresso il servizio mensa, ai noti personaggi politici poco importa.
Ci sono meno di 200 pompieri di turno ogni giorno in una città come Roma con una superficie di oltre 5000 km quadrati. Una pazzia
Il corpo dei Vigili del Fuoco dovrebbe essere come quello americano, rispettato e, in qualche modo, anche idolatrato per tutto quello che fanno e che non gli viene riconosciuto. Incendi a parte, ci sono quotidianamente chiamate di ogni genere dalle più importanti a quelle più futili e di ogni situazione, dal classico gattino rimasto bloccato, a chi non riesce a entrare dentro casa e a qualsiasi altro tipo di soccorso. Loro, i vigili del fuoco, ci sono sempre. Ma chi li guida e li comanda, in qualche modo, non li rispetta almeno quanto dovrebbe. Ma non perché non vuole, solo perché la politica non riesce ad incidere e a decidere come dovrebbe. Domande e questioni da rivolgere all’ingegnere Parisi, che c’entra in quanto numero uno del corpo dei Vigili del Fuoco, ma soprattutto al al ministro Lamorgese, al sottosegretario Sibilia, che ha la delega ai pompieri nonché al Prefetto Laura Lega, responsabile diretta del Ministero dell’Interno sulle vicissitudini del corpo nazionale. Problemi storici legati alla carenza di personale, nonché all’esiguità degli automezzi e alla fatiscenza degli stessi. E, ci viene segnalato dagli stessi pompieri a Notizie.com, della scarsità di manutenzione ma anche della cancellazione del servizio mensa, costringendo i pompieri ad andare a fare la spesa nei supermercati. Tutte domande rimaste senza risposta. Almeno per ora.
Una di queste domande è sapere quanti esattamente sono i vigili del Fuoco ogni giorno a Roma e dell’intera Provincia. Ve lo diciamo noi di Notizie.com: 192 erano in servizio durante l’incendio di Centocelle, distribuiti da Nord a Sud, da Civitavecchia, “il più grande porto turistico d’Europa” fino su tutto il litorale romano passando per Cerveteri, Ostia, Pomezia e Anzio, inclusi i Castelli Romani, all’interno verso Est Subiaco e Tivoli, comprese tutte le sedi della città Eur, Monte Mario, La Rustica, Monte Mario, Montelibretti, Nomentano, Ostiense, Palestrina, Tuscolano, Castel Porziano, Torvaianica e Prati. E dopo dodici ore altre 190 unità circa si sono aggiunte, viste le condizioni particolari, i vigili hanno fatto anche turni di 24 ore. I turni sono dalle otto di mattina alle 20 di sera, quando i vigili smontano hanno 48 ore libere e ad accavallarsi sono quattro turni A,B,C e D. In tutto gli operativi sono circa 780 vigili del Fuoco (includendo anche i tanti volontari della regione Lazio e del Comune di Roma che collaborano da anni che si sono aggiunti) che coprono il turno più pesante e significativo, ovvero quello che va dalle 8 di mattina alle 20 di sera sono 195 o giù di lì. Troppo, troppo pochi per coprire un’area di 5178 km quadrati con distaccamenti che vanno da Civitavecchia ad Anzio, i due punti più estremi di tutto il quadrante. 195 al giorno, 780 in totale. Una pazzia vera e propria che mette a repentaglio la sicurezza ogni cittadino di Roma. Una responsabilità che qualcuno sicuramente ha.